Datasys Network e Gianfranco Pisani. Nuove proposte di consulenza per le PMI

Datasys Network e Gianfranco Pisani. Nuove proposte di consulenza per le PMI

Datasys Network e Gianfranco Pisani. Nuove proposte di consulenza per le PMI

A cura di Marketing Datasys e G. Pisani & C

Dalla collaborazione tra Datasys Network e Gianfranco Pisani & C nasce una nuova proposta pensata specificamente per le piccole e medie aziende italiane, realtà nelle quali la forte competenza sui prodotti e l’alta qualità dell’offerta si accompagnano spesso a difficoltà nella direzione finanziaria, nella pianificazione e nel controllo delle prestazioni dell’azienda, e all’impossibilità – per ragioni di budget e pur avendo compreso perfettamente l’importanza dell’analisi dei dati – di acquistare un software di business intelligence e di assumere del personale dedicato.

L’esperienza informatica di una software house come Datasys Network, che è presente sul mercato da oltre quarant’anni, e le capacità analitiche di un consulente di direzione aziendale di lungo corso come Gianfranco Pisani si uniscono oggi per una proposta innovativa – a pacchetto completo – rivolta a tutte le PMI italiane: voi ci fornite i dati, noi lavoriamo sui dati e vi diamo un Report completo con tutti gli strumenti necessari per supportare al meglio le vostre scelte.

Vi indicheremo come – nel modo il più possibile univoco e semplice – caricare i dati richiesti, li elaboreremo con i software di business intelligence utilizzati da Datasys, li studieremo nel dettaglio attraverso le competenze di Gianfranco Pisani & C, e andremo infine a generare dei periodici Report dove saranno evidenziati i punti critici sui quali suggeriamo di intervenire. Il tutto con costi molto vantaggiosi, con pagamenti a canone e nel totale rispetto – contrattualmente sottoscritto – della riservatezza e sicurezza dei dati.

Stiamo ragionando da tempo su questa proposta e siamo pronti ora per lanciarla sul mercato, in tutta Italia. Crediamo possa costituire una grande opportunità – per certi versi inedita (non ci sono ad oggi offerte competitive di questo tipo) – e una grande sfida, da vincere tutti insieme: portare anche nelle piccole aziende un controllo di gestione di alto livello.

Per maggiori informazioni e per chiedere una call di approfondimento potete scrivere a info@datasys.it, oppure telefonare alla sede Datasys Network di Milano (tel. 02 677 3351).

 

Dai dati alle informazioni per decidere

Quanti contagi oggi? Ma in assoluto o per 100mila abitanti? Ed in rapporto ai posti letto?

E qual è l’evoluzione? Ma giornaliera o settimanale?

Purtroppo le cronache di questi ultimi mesi illustrano chiaramente come ci sia un’abbondanza di dati, che però non sempre genera un quadro chiaro di informazioni per decidere, come ci è noto dell’alternanza di colori e decreti.

I media non aiutano, anzi: la modalità di rappresentazione dei dati influenza in modo determinante l’opinione a supporto della decisione che si vuole sostenere, generando il fenomeno delle cosiddette “fake news”, che magari non sono false in sé, ma diventano fuorvianti per come vengono rappresentate.

In azienda è uguale: al di fuori dei dati amministrativi e fiscali – che hanno un significato univoco per legge – moltissimi altri campi sono perturbati da immense moli di dati, aggregati in modo diverso in funzione del “potere” delle funzioni aziendali che se ne servono, oppure per banale cialtroneria.

Quante volte si è passata gran parte di una riunione commerciale prima di chiarire se i valori di cui si parla siano netti o lordi Iva, comprensivi di trasporto e posa in opera, lordi o netti di premi e sconti fuori fattura…

Con evidenti impatti sull’efficienza della riunione e sul clima aziendale, oltre che sulla qualità delle decisioni prese.

Il “sistema” ha in pancia tutti i dati che si vogliono, ma avere le info necessarie e sufficienti per decidere (e controllare) è tutt’altra storia.

 

Facts & Figures

Deve esistere un percorso logico tra i dati di base, ampiamente disponibili, e le informazioni a supporto delle decisioni: queste necessitano di una corretta contestualizzazione per descrivere correttamente l’argomento in questione, e di una robusta tracciabilità (ripetibilità nel tempo) per monitorare gli effetti delle decisioni già prese.

Per esemplificare, quando l’evoluzione normativa (efficienza energetica, emissioni…) condiziona l’utilizzo di alcuni prodotti (Caldaie a condensazione vs. standard, Automobili ibride vs. termiche) la tipologia di dati presa in esame, ed il loro arco temporale, possono fare molta differenza;

nella comprensione della performance della rete vendita – ad esempio – è molto probabile che chi non si sente forte sui prodotti nuovi in phase-in cerchi di cumulare i dati con quelli dei prodotti similari ma in uscita, rappresentando una comfort-zone nella quale ha migliori risultati.

Certo, le grandi aziende hanno una (o più) risorse specializzate che, con tutti i sistemi del caso, possono aggregare i dati per gli specifici utilizzi.

Ma non tutte le aziende, in particolare le PMI, hanno investito in queste professionalità, trovandosi a dare l’ingrato compito di “preparare i dati” per la riunione all’ultimo arrivato del marketing.

Con gli effetti conseguenti per la “cabina di regia” …

Ci chiediamo, allora, se non convenga affidare l’attività di “aggregare dati per ottenere informazioni a supporto delle decisioni” a professionisti esterni, indipendenti e con metodo.

L’opportunità di outsourcing può fare leva su tre principali vantaggi:

  • Indipendenza: l’analisi terrà conto del contesto di riferimento e timing più corretti;
  • Qualità: riservatezza, potenza di calcolo e tracciabilità (ripetibilità) dei Report “su misura”;
  • Economics: si acquistano Risultati, non SW, minimizzando i costi fissi.

 

Quali aree aziendali?

Tutte, tendenzialmente, tranne quelle in cui la reportistica sia già definita, come tutta l’area Amministrazione, Finanza, Bilancio, i cui contenuti, significati e tempistiche sono fissate per legge.

Ma per il Commerciale, Programmazione della Produzione, Magazzino (gestionale, non fiscale), Analisi Commesse, e più in generale per l’attività di Controllo di Gestione, c’è un ampio spazio per l’utilizzo di Reportistica “su misura”, tracciabile e di qualità.

 

Che vuol dire “Reportistica su misura”?

In fase preliminare vengono prese in esame le caratteristiche delle attività per le quali serve il Report, condividendo con il Cliente il contesto ed il timing di riferimento sulla base dei quali verrà redatto il Report, che quindi non è standard ma configurato in base alle specifiche esigenze.

Naturalmente il Cliente potrà modificare i report in funzione delle evoluzioni in corso.

 

Come funziona?

A valle di un’approfondita intervista preliminare per la definizione del “su misura” (vedi sopra), viene predisposto il Report, dalla modalità di caricamento dei dati sino alla rappresentazione grafica.

Il Report viene testato a fondo, per confermarne la rispondenza ai bisogni del Cliente. Ora è pronto all’uso, che può essere i) di emissione a date fisse, o ii) di interrogazioni da parte del cliente.

 

Chi carica i dati?

I dati analizzati devono i) provenire dai sistemi del Cliente, essendone la fonte ufficiale, e ii) essere caricati in modo automatico, assolutamente non manuale, pena il moltiplicarsi di errori.

Questo secondo punto è di solito ben gestito dai tecnici, che sfruttano l’ormai diffusa capacità dei sistemi di generare files di trasferimento.

Maggiore attenzione va invece posta sulle fonti dei dati, che possono essere sia il sistema ERP aziendale, ma anche dei sottosistemi locali, probabilmente in Excel.

In questo caso va predisposta (ma lo dovrebbe essere anche per uso interno) una griglia di controllo di qualità e coerenza dei dati, prima di utilizzarli e compromettere i report.

Noi provvediamo a questa analisi di coerenza interna.

 

E la sicurezza?

Il tema della sicurezza dei propri dati è diventato quotidiano, e in effetti è cruciale.

Premesso che spesso i sistemi professionali sono specificamente concepiti per trattare dati di terzi, e quindi intrinsecamente più protetti e più sicuri di quelli aziendali, come dimostrano anche i recenti casi di intrusione informatica in grandi società – una per tutti, Beneteau (1) – resta fermo che:

  • utilizziamo sistemi col massimo grado di protezione verso gli attacchi esterni;
  • garantiamo l’assoluta impermeabilità anche verso “lettori” non autorizzati o competitors;
  • abbiamo una specifica assicurazione a tutela della responsabilità per la custodia dei dati.

 

Ok abbiamo il report, e ora?

L’aggregazione di dati aziendali (e non) in Report ha l’obiettivo di fornire i migliori e più accurati strumenti a supporto delle scelte decisionali del vertice aziendale: formulare decisioni sulla base di dati coerenti con lo scopo, e monitorare l’andamento di quelle già prese.

Non intende in alcun modo formulare un percorso decisionale, supportare alcuna tesi, né tantomeno contenere approcci di intelligenza artificiale.

Una volta definite le misure del campo, il Report lascia i responsabili padroni assoluti del proprio gioco.

 

Note

  • Beneteau, gennaio 2021: principale produttore mondiale di imbarcazioni da diporto, quotato sulla Borsa francese, ha dovuto fermare le proprie attività sia in Europa che negli USA per un attacco informatico che ha messo ko i sistemi.

Campari, dicembre 2020: due terabyte di dati personali e sensibili trafugati e la minaccia di pubblicarli se l’azienda non pagherà 15 milioni di dollari.

  • Ed ancora Geox, Luxottica, Enel


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