Enervit. La crescita di una grande azienda italiana

Intervista a GIUSEPPE “PINO” SORBINI  (Amministratore delegato Enervit Spa), in collaborazione con RICCARDO PINA (General Manager Operations & Innovation Enervit S.p.a. e Managing Director Equipe Enervit srl)

A cura di Luigi Torriani

Enervit, fondata nel 1954 da Paolo Sorbini, Enervit ha anticipato i grandi temi della dietetica mondiale, è oggi una società quotata in borsa ed è l’azienda italiana leader nel mercato dell’integrazione alimentare sportiva e della nutrizione funzionale.

 

Enervit ha sempre mantenuto e mantiene ancora oggi un forte legame con il territorio. Aperto nel 1972 e più volte modernizzato, è pienamente in funzione lo storico stabilimento di produzione e ricerca e sviluppo di Zelbio, in località Pian del Tivano, sulle montagne del Triangolo Lariano, in provincia di Como. La recente apertura di un nuovo grande centro produttivo Enervit è avvenuta nella vicina città di Erba, e la sede marketing e vendite è a Milano. Come è stato e come è possibile – in un mercato sempre più globalizzato e concorrenziale come quello odierno – riuscire a conciliare business e radicamento territoriale?

Sono molto legato al nostro stabilimento del Pian del Tivano, a Zelbio. Pochi minuti fa dalla finestra ho visto una mamma cerbiatto con il suo piccolo, e basterebbe questa immagine per far capire che qui sono felice, e che sono fiero di stare a Zelbio. Mio padre Paolo Sorbini, che è il fondatore dell’azienda, ha aperto lo stabilimento di Zelbio nel 1973. Il laboratorio che aveva alla periferia di Milano era diventato troppo piccolo, e c’era bisogno di trovare una sede più grande. Perché proprio al Pian del Tivano? Perché a Zelbio avevamo una casa per la villeggiatura, venivamo qui in vacanza, e quando mio padre seppe che si era liberato un capannone decise di acquistarlo per l’azienda. In questa scelta ebbe un ruolo l’allora sacerdote del paese, che riuscì a convincere mio padre a investire nel territorio. Nel suo libro “Viaggio in Italia” il giornalista ex direttore de Il Sole 24 Ore Roberto Napoletano addirittura scrive che “Sorbini trasferì la Enervit al Pian del Tivano per accontentare il parroco di Zelbio”.

Enervit Zelbio

Enervit Zelbio

Ancora oggi lo stabilimento è pienamente in funzione e continuerà ad esserlo, è stato più volte modernizzato, è ecologico e rispettoso dell’ambiente, ed è un nostro fiore all’occhiello. A chi mi dice “ma chi te lo fa fare? È scomodo, non ha senso” rispondo in modo molto semplice: siamo a un’ora dalla Brianza, che è la zona industriale più importante d’Italia e tra le maggiori in Europa. In un mondo globalizzato e per una realtà internazionale e multinazionale come la Enervit essere qui o a un’ora di macchina da qui è irrilevante dal punto di vista logistico e del business. Tempo fa parlavo con degli imprenditori americani e mi dicevano “siamo negli Stati Uniti ma siamo a tre ore di fuso orario da New York”. In un mondo come quello nel quale viviamo oggi che sarà mai fare qualche chilometro in più per venire a Zelbio?

 

Enervit Spa è in continua crescita, e nel 2016 siete entrati anche nel mercato spagnolo con la costituzione della società Enervit Nutrition SL. Quali sono stati i grandi passaggi che hanno segnato la vostra espansione negli ultimi anni e quali sono i progetti di ulteriore eventuale espansione che avete in programma per il futuro?

L’azienda è stata fondata nel 1954 e ha aperto il grande stabilimento di Zelbio – come abbiamo già detto – nel 1973. Ai tempi eravamo ancora principalmente legati al settore farmaceutico, ma stavamo già sviluppando pionieristicamente l’intuizione che ci ha dato – anni dopo – il successo, e che oggi può sembrare banale ma a quell’epoca non lo era affatto: il cibo come medicina. Ovvero: come far stare meglio con il cibo chi già sta bene. Questa è da molti anni ed è ancora oggi la nostra mission. Nei primi anni Duemila è iniziata la collaborazione con il dottor Barry Sears, abbiamo lanciato la Dieta Zona con l’esclusiva per tutta l’Europa, e ci siamo internazionalizzati sempre di più. Nel 2008 abbiamo fatto il grande salto e ci siamo quotati in Borsa. Nel 2015 abbiamo aperto il nuovo stabilimento produttivo di Erba e poco dopo siamo entrati direttamente sul mercato spagnolo costituendo la nuova società Enervit Nutrition, in joint venture con l’azienda iberica Rovi. Quali sono i nostri progetti per il futuro? Continuare a crescere sia dal punto di vista dell’internazionalizzazione, investendo sull’estero e consolidandoci come una grande azienda europea, sia dal punto di vista dell’investimento produttivo, mantenendo e rafforzando il nostro know-how.

 

Enervit è sempre stata al fianco dei grandi sportivi e ha partecipato anche all’organizzazione del celebre record dell’ora di Francesco Moser nel 1984. Nella sua lunga esperienza quali sono gli aneddoti legati al mondo dello sport e alle storie dei campionissimi che ricorda con maggior piacere?

Gli sportivi ad alto e altissimo livello che hanno lavorato con Enervit sono tanti, in tutti gli sport, e non abbiamo qui lo spazio per ricordarli tutti. Ne citiamo uno: Alex Zanardi. Una persona che ha dimostrato una forza, un coraggio e una sensibilità straordinari e che ha condiviso una parte importante del suo percorso con noi. Il suo oro alle Paralimpiadi di Rio 2016, vinto all’età di cinquant’anni, è un grandissimo successo anche per il nostro team di ricerca – l’Equipe Enervit – che per lui ha messo a punto due prodotti: la Betaina (integratore per gli sport di endurance) e il Just Flow (un integratore che grazie a delle sostanze molto concentrate, polifenoli dal cacao, riesce a far aumentare l’afflusso di ossigeno verso i muscoli, migliorando enormemente l’efficienza muscolare aerobica). Questi due prodotti, pensati dalla nostra Equipe appositamente per Alex Zanardi, sono stati poi messi a punto e venduti al grande pubblico. L’esempio di Zanardi, grande uomo e grande sportivo, è emblematico della nostra tradizione di collaborazione con atleti di alto livello. Lavorare con atleti di questo calibro ha per noi un valore in sé ma non solo: ci consente anche di migliorare i prodotti che abbiamo e in alcuni casi di crearne di nuovi.

 

Nei settori della nutrizione speciale per chi fa sport e per chi vuole mantenersi in forma Enervit è sempre stata all’avanguardia per ricerca e innovazione. Quali sono oggi e quali potrebbero essere nei prossimi anni le nuove frontiere dell’innovazione in questo ambito?

Secondo noi il futuro è nelle barrette, e sulle barrette abbiamo investito aprendo lo stabilimento produttivo di Erba e continueremo ad investire. La barretta è un alimento  funzionale che permette di concentrare gli elementi nutrizionali positivi facendo a meno di quelli negativi. È un alimento comodo, che permette di fare una selezione che per chi fa sport è fondamentale. Se sono un atleta e bevo il latte assumo anche troppi grassi saturi che poi devo digerire, e assumo il lattosio, che potrebbe darmi dei disturbi. Con una barretta io posso prendere il meglio del latte togliendo gli elementi di disturbo. Prendere soltanto la parte buona degli alimenti: nel nostro ambito l’innovazione si giocherà sempre di più su questo aspetto.

 



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