RENDERE I DATA CENTER ADATTI PER IL FUTURO

Rendere i data center adatti per il futuro

Intervista a Harald Jungbäck – Product manager per i sistemi di cablaggio del data center – Rosenberger OSI

A cura di Luigi Torriani

Harald Jungbaeck è Product manager per i sistemi di cablaggio del data center di Rosenberger Optical Solutions & Infrastructure (Rosenberger OSI), dal 1991 azienda dedicata a soluzioni innovative di cablaggio strutturato in fibra ottica. Oltre allo sviluppo e alla produzione di una vasta gamma di cavi in fibra ottica e rame, Rosenberger OSI offre servizi quali la pianificazione, l’installazione e la manutenzione delle infrastrutture del cablaggio. Dal 1998 fa parte del Gruppo Rosenberger, leader mondiale nelle soluzioni in alta-frequenza, alto-voltaggio e fibra ottica con sede principale in Germania e sede italiana a Milano.

Le nuove tecnologie quali IoT, 5G e AI stanno cambiando il mondo. Ma queste stesse tecnologie cambiano le strategie dei data center?

Gli operatori di data center affrontano nuove sfide con il 5G, l’IoT e l’intelligenza artificiale. Queste tecnologie includono volumi di dati in rapida crescita da un’ampia varietà di fonti e analisi in real time di algoritmi di intelligenza artificiale o manutenzione predittiva. Il cablaggio in fibra ottica ad alta velocità e concetti di edge computing aiutano a rispondere in modo flessibile a queste sfide.

 

Secondo lei lo scenario dei data center sta affrontando dei cambiamenti?

La tendenza verso il cloud computing ha comportato l’abbandono di un numero sempre maggiore di data center aziendali. Al contrario, sempre più aziende stanno spostando i carichi di lavoro sul cloud o si affidano interamente alle strategie cloud first. Nel frattempo le richieste ai data center aziendali, ma anche ai grandi data center dei cloud provider, sono in costante aumento. 

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Quali sono le richieste attuali?

 Gli studi dimostrano che oltre il 90% dei CIO desidera ridurre i tempi di risposta e di download. Tali requisiti non possono più essere soddisfatti senza reti in fibra ottica ad alte prestazioni, strutturate e in grado di funzionare in tempo reale. Ad esempio, il nuovo standard Ethernet 400GBASE per velocità di trasferimento di 400 Gbit al secondo è stato standardizzato esclusivamente per i cavi in fibra ottica. Con la maggiore richiesta di velocità, le tecnologie di parallelizzazione stanno emergendo: la “velocità di canale” seriale dei transceiver multimodali è attualmente a un massimo di 50 Gigabit al secondo. Fino a 400 Gbit/s non sono quindi possibili senza parallelizzazione. Inoltre, il resto dell’infrastruttura di cablaggio dati passivo deve tenere il passo.

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Un altro fattore limitante è la distanza raggiungibile dai protocolli comuni per le fibre multimodali a un massimo di cento metri. Spinta dai mega data center dei principali fornitori di cloud, la tendenza si sta attualmente spostando verso fibre monomodali che supporteranno gli aumenti di velocità futuri. I transceivers monomodali, che sono ancora significativamente più costosi, potrebbero avere un prezzo ridimensionato nei prossimi anni. L’attuale tecnologia fotonica al silicio consente sempre di più una produzione economica.

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Il futuro, quindi, appartiene alle fibre monomodali. Cosa dire sul volume dei dati in continuo aumento?

Sensori, dispositivi periferici e dispositivi indossabili nell’Internet of Things (IoT) stanno generando flussi di dati sempre più grandi. Negli ambienti dei data center tradizionali, l’enorme volume di dati si traduce spesso in tempi di risposta ritardati. Spesso si accede alle informazioni da diverse fonti, comprese quelle mobili, geograficamente troppo lontane dai nodi centrali per garantire una latenza sufficiente. Nell’ambiente Industria 4.0, l’acquisizione e l’analisi dei dati viene quindi eseguita sempre più direttamente in edge computing: i dati provenienti da macchine e sensori rimangono (in modo compatibile con la sicurezza dei dati) in fabbrica, mentre i containers di server e micro data center in loco sono ora parte della vita quotidiana. Solo le informazioni realmente necessarie per i processi aziendali vengono filtrate dai notevoli volumi di dati e trasferite al cloud.

 

Quale è, dunque, la tendenza?

La tendenza è verso l’edge. Questo sviluppo verso l’edge continuerà a procedere in modo automatizzato e autonomo: il percorso attraverso il data center cloud è spesso troppo lungo e richiede tempo. Invece, il veicolo diventerà sempre più importante come dispositivo periferico e capacità di calcolo nell’infrastruttura stradale, ad esempio i semafori intelligenti. 

Molta potenza di calcolo sta migrando dal data center per stabilirsi localmente nel punto di origine dei dati. Le connessioni Ethernet ad alta velocità consentono di ridurre al minimo la latenza e di elaborare i dati in tempo reale nella fabbrica intelligente. Gli esperti del cablaggio dati aiutano con la complessa integrazione di soluzioni edge in scenari specifici dell’azienda. Gli ambienti difficili richiedono anche connettori dal design particolarmente robusto. Le soluzioni di cablaggio in fibra ottica olistiche possono quindi includere anche connettori con tecnologia a lente che consentono l’uso della fibra ottica anche in condizioni industriali gravose e sporche, con temperature o vibrazioni variabili.

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La velocità 5G deve essere garantita anche nel data center?

Nei prossimi anni la diffusione dello standard wireless 5G potrebbe dare una spinta sia nell’ambito dell’Industria 4.0 sia della Guida Autonoma. La bassa latenza di pochi millisecondi del 5G è adatta anche per applicazioni difficili in tempo reale. La latenza specifica caratteristica del 5G ha anche un impatto sul data center, perché il suo basso valore deve essere mantenuto anche dopo essere entrati nel data center, ma questo è possibile solo con hardware moderno e cavi in fibra ottica progettati in modo appropriato. Mentre le antenne mobili di piccole cellule all’esterno del data center trasmettono i dati, la fibra ottica deve condurre al data center, che a sua volta utilizza un sistema di cablaggio in fibra ottica veloce.

 

Anche l’intelligenza artificiale gioca un ruolo fondamentale, visto che aumenta ulteriormente il volume dei dati?

La crescente attenzione all’analisi dei dati per i big data e gli algoritmi di intelligenza artificiale (AI) sta influenzando anche l’infrastruttura del data center. Soprattutto per le applicazioni AI relative al riconoscimento delle immagini da flussi di foto e video, i requisiti di archiviazione ed elaborazione sono considerevoli. La tendenza è verso prestazioni di elaborazione in cluster e hardware sempre più potenti; i supercomputer sono in aumento. Per una rapida comunicazione tra i server nelle reti di computer, il cablaggio dei dati ad alte prestazioni è fondamentale. Quanto migliori e più diffusi diventano gli algoritmi di IA, tanto più aumenta la domanda di potenza di calcolo.

 

Quali sono dunque le caratteristiche di un datacenter a prova di futuro?

L’esperienza degli ultimi tre decenni mostra che circa la metà di tutti i guasti dei data center sono causati dalla qualità inadeguata della tecnologia di connessione. Quanto più elevate sono le esigenze del data center, tanto più importante diventa un cablaggio dati neutrale rispetto alle applicazioni e orientato al futuro, che può far fronte sempre a velocità più elevate e può essere adattato in modo flessibile a protocolli e connettori futuri. Come in passato, il cablaggio dati continuerà a essere basato sull’utilizzo dei transceiver. L’esperienza ha dimostrato che qui vale la pena orientarsi verso i gruppi di lavoro Multi Source Agreement (MSA) della Silicon Valley. Come il prossimo passo multimodale sul “Terrabit Mountain” illustrato nella Roadmap Ethernet, 400 GBASE-SR8 è considerato il maggior successo delle varie applicazioni 400G. Rosenberger OSI ha sviluppato PreCONNECT SEDECIM basato sulle nuove fibre MTP 16 espressamente per questo scopo.

In tutto questo non bisogna dimenticare un argomento fondamentale: la sicurezza.

Il tema della sicurezza rimane una sfida a cui gli operatori di data center devono trovare risposte. Le fibre ottiche resistenti alla piegatura o flessione in particolare si stanno dimostrando più resistenti alla tecnologia di intercettazione basata sull’accoppiamento a flessione. Tuttavia, per escludere attacchi informatici o spionaggio industriale, oltre alla crittografia completa è necessario il monitoraggio continuo delle prestazioni delle reti. Servizi di Managed Security possono dare tranquillità. In questo caso, le attività di monitoraggio e prevenzione vengono esternalizzate a società specializzate sulla sicurezza nel SOC (Security Operations Center) di un provider specializzato.



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