Alberto Foà. AcomeA e l’evoluzione della finanza

Alberto Foà. AcomeA e l’evoluzione della finanza

Intervista ad Alberto Foà – Presidente AcomeA SGR S.p.a.

A cura di Luigi Torriani

Alberto Foà – Imprenditore e manager di lungo corso nel mondo della finanza, ha fondato nel 1994 Anima, la prima SGR indipendente in Italia, che nei dieci anni successivi, proprio sotto la sua guida, si è affermata come leader nell’industria del risparmio gestito. Terminata l’esperienza con Anima, nel 2010 dà inizio a un nuovo progetto con AcomeA, una delle più innovative società italiane di gestione del risparmio, vincitrice per cinque anni consecutivi del premio de Il Sole 24 Ore “Alto Rendimento”, come Miglior Gestore Fondi Italiani.

In ambito finanziario c’è una forte asimmetria informativa, nel senso che il risparmiatore in genere non ha grandi conoscenze in materia e si affida – con diffidente rassegnazione – alla propria banca per la gestione dei soldi, ottenendo in questo modo dei risultati spesso inadeguati. Al tempo stesso il mondo della finanza è percepito dai più con sospetto, con atteggiamento critico precostituito e senza nessun desiderio di approfondimento, e chi guadagna investendo i propri soldi è visto a livello popolare come una persona i cui guadagni sono in qualche modo “ambigui” o addirittura “immorali”. Perché secondo lei c’è in Italia questa carenza di cultura finanziaria? È un problema solo italiano o è diffuso anche in altri Paesi? Quali sono le origini antropologiche o culturali di questo deficit?

Alberto Foà – Presidente AcomeA SGR S.p.a.

Che mediamente le persone siano poco informate sul mondo della finanza è certamente vero, è un dato di fatto ed è così in Italia come nel resto del mondo. Io non parlerei però di aspetti “culturali” o “antropologici” – che secondo me non hanno nulla a che vedere con il problema in oggetto – ma di una semplice carenza nelle competenze quando si ha a che fare con questioni tecniche. È così peraltro in ogni ambito, o perlomeno ogni qual volta si ha a che fare con elementi di tipo tecnico e specialistico: una persona non può svegliarsi una mattina improvvisandosi come brillante gestore dei risparmi propri o altrui esattamente come non può inventarsi dall’oggi al domani come bravo elettricista, o idraulico, o programmatore o medico. La vera domanda che dobbiamo porci è un’altra, ed è questa: in che misura le autorità politiche consentono che l’asimmetria informativa giochi un ruolo nell’offerta e nella domanda? Ovvero, detto in altri termini: come e quanto viene tutelato il consumatore? Tradizionalmente – per esempio – il consumatore riceve un certo grado di tutela nel mondo dei servizi e nel settore “utilities” (acqua, energia elettrica, gas), dove siamo in presenza di monopoli o oligopoli naturali e si ha dunque la necessità di regole stringenti. Laddove invece c’è una concorrenza che funziona e gli attori sul mercato sono tanti, l’asimmetria informativa può giocare un ruolo molto più rilevante. Penso per esempio al caso della ristorazione: se una persona che non sa nulla di cucina va in un ristorante costoso e ordina un piatto al prezzo di trecento euro, un piatto che magari è inferiore per qualità a un analogo piatto che nel ristorante vicino costa venti euro, sicuramente – come è giusto che sia – non esiste nessuna legge che tutela questa persona dal buttare via i suoi soldi. Il campo dei servizi finanziari assomiglia al caso dei ristoranti dal punto di vista della mancanza di tutela dei consumatori e al caso del settore “utilities” per la presenza di elementi tecnici e specialistici che non sono immediatamente decifrabili dalle persone. La finanza è dunque un mondo in cui l’asimmetria informativa può svolgere un ruolo importante. E quando l’asimmetria informativa ha potenzialmente un ruolo importante che cosa deve fare il consumatore? Due cose: certamente – come in ogni ambito dell’esistenza – rivolgersi ai professionisti migliori, ma soprattutto – e a monte – informarsi, studiare, scegliere con buon senso, e acquisire quel bagaglio minimo di conoscenze che è la migliore garanzia per evitare di essere raggirati e per essere in grado di rivolgersi alle persone giuste. In estrema sintesi: affidarsi un po’ di meno e cercare di capire un po’ di più.

 

Il fintech sta cambiando il volto della finanza, e bitcoin e blockchain possono costituire secondo alcuni le fondamenta di una nuova rivoluzione. Anche AcomeA sta investendo sul fronte della finanza digitale con la creazione di nuovi strumenti e servizi, come la app Gimme5, che consente di investire anche piccole cifre (a partire da 5 euro), senza vincoli e direttamente dal proprio smartphone o tablet. In questi cambiamenti epocali che sta attraversando e che attraverserà nei prossimi anni la finanza quali sono secondo lei le opportunità e quali i rischi?

Il fintech, in ambito finanziario, offre oggi tre grandi opportunità:

1. abbattere i costi

2. avere maggiore trasparenza

3. avere maggiori possibilità di confrontare, di fare confronti

Mi chiede se in questa rivoluzione – oltre ai vantaggi – ci sono anche dei rischi. Certamente sì, ci sono anche dei rischi (penso in particolare al pericolo di truffe informatiche), ma è così per qualsiasi evoluzione tecnologica. Anche nel passaggio dal cavallo all’automobile è nato il problema degli incidenti automobilistici, ma a parte che anche prima c’erano dei rischi (il cavallo poteva imbizzarrirsi), in ogni caso sono talmente evidenti gli enormi vantaggi del viaggio in auto anziché a cavallo che credo siano poche le persone che vorrebbero tornare indietro. Anche la cucina a gas può scoppiare, ma dubito che qualcuno voglia tornare all’epoca in cui si cucinava soltanto a legna e a carbone. La rivoluzione digitale nella finanza è già in corso da anni, non si può fermare e costituisce nel complesso un cambiamento epocale molto interessante e sicuramente positivo. La nostra app Gimme5 è un esempio evidente delle grandi opportunità – in termini di nuovi strumenti e servizi – che il fintech offre oggi ai risparmiatori e agli investitori.

 

AcomeA ha creato sul proprio sito una sezione che si chiama “Diario del fondo”, e che consiste in un continuo aggiornamento – da parte dei gestori dei fondi – sull’andamento dei mercati e sulle scelte d’investimento che vengono di volta in volta fatte. Al tempo stesso ha ideato e promosso un ciclo di spettacoli teatrali per diffondere l’alfabetizzazione finanziaria in Italia, partendo dal Teatro Franco Parenti di Milano e toccando poi molti teatri e città italiane (Luiss di Roma, Teatro Argentina sempre a Roma, Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti di Spoleto, Teatro Verdi di Pordenone, Bologna, …). Quanto è importante questo elemento di trasparenza per avvicinare e per fidelizzare i risparmiatori? Gli approfondimenti e i focus che portate avanti hanno generato un interessante confronto con investitori e appassionati?

L’esperienza con il teatro è stata molto positiva e rappresenta un tentativo sicuramente riuscito di educazione finanziaria. Il Diario del fondo è molto seguito, e sta avendo grande successo anche un’altra iniziativa targata AcomeA: il blog “Risparmiamocelo.it”, che contiene approfondimenti su economia, finanza e prodotti di investimento, e che ha più di un milione e mezzo di visite all’anno. Tutte queste iniziative hanno certamente uno scopo pubblicitario e di marketing, ma hanno anche un obiettivo più “profondo” e più ambizioso: migliorare l’educazione finanziaria delle persone attraverso la trasparenza e l’informazione. I clienti che noi vogliamo sono clienti consapevoli e con i nervi saldi, o che comunque hanno l’intenzione di aumentare negli anni le proprie conoscenze e la propria consapevolezza. Il cliente emotivo e/o disinformato (l’asimmetria informativa forte di cui parlavamo prima), se non cerca di migliorare e resta tale per sempre, sul lungo termine non è un buon cliente. Chi si rivolge ad AcomeA è dunque continuamente stimolato a “crescere” insieme a noi e a confrontarsi con la nostra squadra per poter fare insieme le scelte migliori.

 

Nel mondo della finanza è fondamentale interpretare nel modo e nei tempi giusti l’evoluzione del quadro politico, economico e sociale, e ci possono essere singoli eventi imprevedibili che cambiano improvvisamente lo scenario. Nella sua lunga esperienza di imprenditore e gestore quali sono stati gli eventi finanziari più importanti, più complessi e più difficili da intuire o da “leggere”?

L’evento finanziario più complesso – perlomeno degli ultimi decenni – è sicuramente la crisi dei subprime scoppiata negli Stati Uniti alla fine del 2006, con conseguenze gravi e cataclismatiche in tutto il mondo. Il decennio successivo non è paragonabile ai dieci anni che seguirono la crisi del ‘29, ma è chiaro – ed è noto – che le difficoltà e le criticità ci sono state ovunque, sono state sicuramente rilevanti, e ne paghiamo ancora oggi le conseguenze. Dal punto di vista finanziario la crisi dei subprime ha determinato una situazione che – soprattutto all’inizio, ed evitando di parlare con il senno di poi, come fanno alcuni – era certamente molto difficile da leggere e da decifrare.

 

Attraverso quale percorso umano e professionale ha raggiunto il successo come imprenditore? Quali sono gli episodi e gli aneddoti più significativi nella sua lunga esperienza?

Mi definisco un imprenditore libero, indipendente e al di fuori delle logiche del sistema bancario. Il mio percorso non ha nulla di particolarmente originale o eccentrico: mi sono laureato a Milano, alla Bocconi, e successivamente ho vinto una borsa di studio della Banca d’Italia, mi sono specializzato negli Stati Uniti e ho lavorato per oltre dieci anni presso le maggiori realtà finanziarie italiane (Chase Econometrics, Citibank, Finanza e Futuro Fondi Sprind). Nel 1994 ho fondato Anima SGR, l’ho fatta crescere fino ad arrivare alla quotazione in borsa (nel 2005), e ho poi concluso la mia “avventura” nel 2008, a seguito di un’OPA ostile della Banca Popolare di Milano. Nel 2010 sono ripartito fondando AcomeA SGR, di cui ancora oggi sono Presidente.



Accetta la nostra privacy policy prima di inviare il tuo messaggio. I tuoi dati verranno utilizzati solo per contattarti in merito alla richieste da te effettuate. Più informazioni

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close