Da atleta della nazionale a imprenditore

Da atleta della nazionale a imprenditore, Francesco Cundò e la sua Formulafit

Intervista a FRANCESCO CUNDO’ – Fondatore e Presidente di Formulafit

A cura di Luigi Torriani

Francesco Cundò

FORMULAFIT, la “palestra su misura”, nata a Milano nel 2011 come alternativa alla palestra tradizionale.

Che cos’è e come funziona Formulafit? In cosa si distingue dagli altri modelli tradizionali di palestra? Quali sono oggi i centri Formulafit e che obiettivi di crescita e di espansione ti poni per i prossimi anni?

Le grandi innovazioni che abbiamo introdotto con Formulafit sono sostanzialmente tre. La filosofia: la mission di Formulafit è diffondere una nuova cultura del benessere tramite l’attività fisica, segnando il passaggio epocale dall’attuale fitness di intrattenimento ad un fitness di necessità. La specificità: lavoriamo unicamente con due formule di allenamento (dimagrimento & tono e schiena & postura), due sistemi di allenamento interamente studiati e creati da noi. L’entrata, che è su prenotazione tramite la nostra app ufficiale o web. La funzione della prenotazione è quella di seguire poche persone per volta, evitando così gli ambienti affollati, e soprattutto di permettere alle persone di includere un appuntamento dedicato all’attività fisica, che assume così maggior valore, nella loro giornata. Oggi abbiamo due centri attivi, uno a Milano Sud e uno a Milano in zona City Life, che si occupa solo di attività di elettrostimolazione, ma sempre con la nostra filosofia. Altri due centri sono già in fase di attivazione a Genova e a Torino. I miei obiettivi di crescita e di espansione vedono il raggiungimento di almeno dieci centri nei prossimi tre anni.

 

Attraverso quale percorso sei riuscito a diventare imprenditore? Quali sono state le difficoltà e le criticità da superare? E quali consigli ti senti di dare a chi ha un sogno e un progetto imprenditoriale nel cassetto ma teme sia impossibile realizzarlo?

Sono stato 10 anni atleta professionista nazionale di atletica leggera: questo mi ha dato molto dal punto di vista della determinazione e della resilienza, permettendomi di formare elementi caratteriali di cui faccio tesoro oggi, utili nel mondo competitivo in cui siamo. Il fatto di essere nato in un quartiere povero della periferia di Genova non so se sia stato un bene o un male: all’inizio, infatti, credevo di essere stato “sfortunato” ma adesso so che senza quella “sfortuna” non sarei quello che sono.

Il primo step è rendere chiaro a se stessi il fatto di voler diventare un imprenditore. Sembra banale, ma iniziare a vestire come un imprenditore, frequentare i posti che frequenterebbe un imprenditore, parlare di argomenti di cui parla un imprenditore e quindi selezionare le proprie amicizie, tutto ciò piano piano innesca un vero cambiamento per diventare la persona che vuoi essere.

Successivamente, avendo capito di che cosa avevo bisogno, ho fatto in modo di ottenere gli strumenti che mi mancavano, tra cui, per cominciare, superare la paura di investire denaro. In seguito, i corsi di crescita personale e di formazione al fine di saper gestire il denaro, delegare agli altri e imparare a gestire lo stress hanno fatto il resto. Per quanto riguarda le competenze comunicative, inoltre, mi è venuta in aiuto la passione per il teatro: tra le altre aspirazioni e passioni, infatti, c’è anche quella di fare l’attore.

A chi ha un sogno imprenditoriale nel cassetto consiglio, come prima mossa, di cominciare a frequentare persone che già possiedono gli strumenti e che hanno già realizzato il loro progetto. É importante affiancarsi a queste persone con mente aperta, disponibilità e grande desiderio di imparare. Insomma, trovare i propri mentori.

 

Il pubblico e il target di Formulafit: che età media hanno i vostri clienti? Sono in prevalenza uomini o donne? Ci sono degli aneddoti sulla quotidianità del tuo lavoro che vuoi raccontare ai lettori del Datasys Magazine?

L’età media del pubblico di Formulafit è tra i 25 e i 65 anni, con una prevalenza femminile: il rapporto tra uomini e donne è di 60-40.

Dopo anni di lavoro nel fitness, sono abbastanza stanco della “cultura dello sconto”. Con la “cultura dello sconto”, infatti, le persone non danno più valore al servizio e all’attività fisica, ma solamente al prezzo, indipendentemente da quello che comprano. Abbiamo dovuto lottare molto su questo punto per aprire Formulafit esclusivamente a persone che ne comprendessero e sposassero la filosofia, nonostante questo ci abbia portato a rinunciare anche a diversi clienti.

 

Se avessi il potere politico quali sarebbero le prime decisioni che prenderesti per uscire dalla crisi e per aiutare le imprese italiane a tornare a crescere e a fare business?

Penso che inserirei in tutte le scuole italiane gli insegnamenti che permettono di sviluppare l’intelligenza finanziaria, il marketing e le strategie di comunicazione, che sono gli strumenti indispensabili per poter sviluppare le capacità imprenditoriali.

A questo proposito, sto già lavorando ad un progetto in collaborazione con le facoltà di scienze motorie per la distribuzione del mio libro, che è in via di pubblicazione, dal titolo “Manuale di sopravvivenza per giovani laureati”, in cui vengono trattate proprio queste tematiche.  Inoltre, inserirei una serie di materie scolastiche, tra cui: un corso per i principali giochi da tavolo (Monopoli e Risiko, con i quali si sviluppa una mente elastica e proattiva agli affari, anche se simulati), Teatro (senza nessuna finalità di andare sul palco, ma per migliorare le skills di comunicazione e di collaborazione con gli altri) e ampliamento e miglioramento delle ore di educazione fisica.

Sembra assurdo, ma io credo che la crisi sia principalmente un problema culturale: oggi ai nostri giovani servono le skills per competere con il resto del mondo.



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