General Beverage. Il Food and Beverage Solution Provider leader in Italia
Intervista a Giovan Battista Varoli – CEO General Beverage Srl
GENERAL BEVERAGE – Azienda toscana con sede centrale a Pontremoli, General Beverage – presente sul mercato con molti importanti brand di proprietà, tra cui “io bevo” e “io sano” – è la società leader nella produzione e distribuzione di bevande e alimenti mediante sistemi automatizzati: concentrati e solubili per bevande fredde e calde, alimenti omogenei, dessert e acqua microfiltrata con distributori automatici forniti in comodato d’uso a hotel, villaggi turistici, bar e ristoranti, mense (scolastiche, universitarie, militari, aziendali), ospedali e case di riposo, self service, banqueting, navi da crociera, catering ferroviario e aereo, centri benessere, sale di aspetto e sale gioco, negozi dello sfuso, parchi gioco e palestre.
General Beverage lavora su molti settori con un ampio catalogo, che offre sia prodotti generalisti sia opzioni pensate per le esigenze specifiche dei vari comparti. Da dove siete partiti? Quali sono stati storicamente i settori sui quali avete puntato maggiormente e quali sono stati i grandi successi commerciali che hanno fatto la storia dell’azienda?
Siamo partiti dalla distribuzione di acqua microfiltrata e bevande fredde nel settore mense e ristorazione collettiva. Poi – negli anni successivi – abbiamo sviluppato a poco a poco tutto il nostro attuale catalogo, dalle bevande calde al gelato soft, dal frozen yogurt a sorbetti e granite, fino ai prodotti e servizi per l’alimentazione sanitaria, sempre mantenendo fermo un punto, che è importante sottolineare: abbiamo i prodotti, ma siamo anche e soprattutto un’azienda di servizi, che segue il cliente a 360 gradi. Inoltre, al di là del successo commerciale nei nostri diversi comparti, ci tengo a sottolineare quello che è una sorta di leitmotiv della storia di General Beverage e un tratto distintivo dell’azienda: l’impegno sul fronte ecologico e del rispetto dell’ambiente. È così fin dall’inizio e questo ci ha portato prestigiosi riconoscimenti – il Premio Toscana eco-efficiente (vincemmo la prima edizione, superando oltre 300 aziende in lizza) e il Premio Impresa Ambiente, massimo riconoscimento italiano per le imprese impegnate nello sviluppo sostenibile e nella responsabilità sociale. Il business dal quale siamo partiti – i distributori di acqua microfiltrata e bevande fredde – è ancora oggi un fiore all’occhiello della nostra proposta e consente l’eliminazione del 99% dei rifiuti e del 96% dei trasporti rispetto ai prodotti confezionati in bottiglia o in lattina, oltre a garantire al cliente una significativa riduzione dei costi.
Oggi le persone sono molto attente ai temi della salute e del benessere e anche i maggiori player internazionali, come Coca Cola, stanno diversificando gli investimenti, perché temono un futuro calo delle vendite sul fronte delle tradizionali bevande gassate. General Beverage ha in catalogo diverse bevande salutistiche: Vegan Mix, Plant Water, SaluTè e “Slow Beverage” (con succo di arance di Siracusa, succo di mele del Trentino, con infusi di limoni di Taormina, di cedri della Calabria, di chinotti della riviera ligure.). Quanto è importante oggi – dal punto di vista commerciale – proporre soluzioni in linea con le tendenze in atto e trasmettere con il marketing un’immagine coerente con questa impostazione?
I temi della salute, della sostenibilità e del benessere sono strettamente legati tra loro, come icasticamente espresso dal claim di Expo Milano 2015 (“Nutrire il pianeta, energia per la vita”). Bisogna essere coerenti con questa impostazione nel marketing, ma bisogna esserlo anche e innanzitutto nelle pratiche, altrimenti il marketing diventa un semplice orpello. Generale Beverage è attenta al tema del benessere nel senso ampio del termine e punta molto sulle linee di prodotti salutistici ed equosolidali (siamo anche membri del consorzio Fairtrade®Italia). Poi c’è il tema della salute in senso stretto e specifico, l’ambito sanitario, un mondo sul quale ci stiamo focalizzando sempre di più negli ultimi anni, con i brand “iosano®”, “BevoSano®” e “RistoSano®”. Il nostro target in questo caso è costituito da ospedali, case di cura e ospizi. Abbiamo ideato soluzioni alimentari innovative per migliorare la situazione delle persone con fragilità alimentari. Un fronte importante sul quale ci stiamo concentrando è quello della disfagia, una disfunzione che può presentarsi a seguito di diverse patologie, che determina difficoltà a deglutire e che richiede – per il paziente – prodotti ad hoc, che siano facilmente fruibili e che abbiano al tempo stesso caratteristiche nutrizionali e organolettiche ottimali. Riuscire a garantire un’alimentazione corretta anche per le persone con fragilità alimentari è una grande sfida e un obiettivo importante per General Beverage.
In Italia General Beverage è capillarmente presente con i propri prodotti e sistemi di distribuzione ed è la società leader di settore. Com’è invece la situazione sul fronte dell’export? In quali Paesi esteri siete presenti e quali potrebbero essere i mercati più interessanti da “esplorare” nei prossimi anni?
In Italia abbiamo oggi circa 20.000 macchine installate, mentre all’estero siamo presenti con due società, una in Francia e l’altra in Spagna, che prendono le attrezzature in comodato d’uso dalla nostra sede centrale italiana. Tutti i mercati sono potenzialmente interessanti: i distributori di cibi e bevande esistono in tutto il mondo e i temi della salute e delle fragilità alimentari sono importanti praticamente ovunque. Il problema è che noi – come ho già avuto modo di sottolineare – siamo un’azienda di prodotti, ma anche e soprattutto di servizi e l’export per noi significa esportare un modello con una struttura complessa, non semplicemente dei singoli alimenti o delle bevande. Mi spiego meglio: se in una nazione sono presenti dei distributori di General Beverage, ci devono essere anche una struttura e delle basi logistiche forti, perché noi offriamo un servizio a 360 gradi per il cliente, con una rete di tecnici manutentori specializzati che garantiscono un’assistenza rapida ed efficiente, altrimenti il sistema non funziona o comunque non funziona come noi vorremmo. C’è da parte nostra il desiderio e l’intenzione di espanderci in altri Paesi, ma è chiaro che gli investimenti richiesti sono molto significativi e necessitano quindi di attente valutazioni.
Per un’azienda come General Beverage sono fondamentali la ricerca e sviluppo e il lavoro di continua elaborazione dei prodotti. Quali sono in questo momento per voi i fronti “caldi” e le novità più importanti?
Sul piano tecnologico la frontiera è costituita oggi dalla domotica e dall’Internet delle cose. L’orizzonte è quello di una maggiore informatizzazione e interconnessione che consenta di ottimizzare la gestione e manutenzione delle macchine, dando al tempo stesso contributi decisivi in tema di elaborazione dei dati statistici. Dal punto di vista commerciale e strategico, i fronti più “caldi” sono due: l’ambito sanitario e il settore sportivo e del fitness. Sul tema dell’alimentazione sanitaria – come ho già avuto modo di dire – siamo molto concentrati e stiamo lavorando al massimo per migliorare la nostra proposta, che già oggi è notevolmente più articolata e complessa – per qualità, efficienza e sicurezza – rispetto alle soluzioni alimentari tradizionali, utilizzate dai pazienti in ospedali e case di cura. I brand “iosano®”, “BevoSano®” e “RistoSano®” ci stanno dando grandi soddisfazioni dal punto di vista commerciale e le potenzialità sono enormi. L’altro fronte “caldo” è quello del settore sportivo e del fitness: il running e gli sport sono sempre più “di moda”, le persone sono molto attente oggi al benessere e alla forma fisica e le opportunità di business sono tutt’altro che trascurabili.