MagnoLab. Il distretto europeo dell’innovazione tessile

MagnoLab. Il distretto europeo dell’innovazione tessile

Intervista a Giovanni Marchi (Presidente MagnoLab / CEO Marchi & Fildi S.p.a. e Filidea S.r.l.)

MAGNOLAB – Rete di imprese della filiera tessile nata a Biella nel 2022, MagnoLab è specializzata in attività di ricerca per l’innovazione di prodotto e per le soluzioni di economia circolare. Il progetto è stato avviato da sei aziende tessili: Marchi & Fildi S.p.a., Filidea S.r.l., DBT Fibre S.p.a., Di.Vè S.p.a., Maglificio Maggia S.r.l. e Tintoria Finissaggio 2000 S.r.l., cui si sono successivamente aggiunte De Martini S.p.a. e Pinter Group. – https://www.magnolab.com/

Buongiorno Dott. Marchi, tra gli addetti ai lavori e i professionisti del settore tessile si sta parlando molto in questi ultimi mesi del nuovo progetto MagnoLab. Quali sono i punti di forza di questo ambizioso programma?

MagnoLab è una rete di imprese che abbiamo fondato a Biella nel 2022, partendo con sei aziende associate. Il fulcro del progetto è un centro di ricerca tessile all’avanguardia, che abbiamo aperto a Biella e che costituisce ad oggi un unicum a livello mondiale, perché è dotato di un parco di macchine tessili che vengono utilizzate esclusivamente per scopi di ricerca e sviluppo, con una filiera integrata su scala industriale e non puramente laboratoriale.

Quali sono i principali obiettivi del programma di ricerca che si svolge all’interno di MagnoLab?

Gli scopi sono essenzialmente tre:

1. L’INNOVAZIONE: lo sviluppo di nuovi prodotti e processi tessili innovativi, con il forte coinvolgimento delle scuole, dei giovani e del mondo della ricerca e della formazione tecnica;

2. L’ECONOMIA CIRCOLARE: la ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti tessili derivanti dal riciclo dei materiali.

3. IL SUPPORTO AL MONDO DELLA FORMAZIONE TECNICA.

Quanto è importante oggi il tema dell’economia circolare nel mondo tessile?

Direi che è un tema fondamentale e ineludibile, per motivi etici e anche per una ragione molto concreta: dal 2025 entrerà in vigore a livello europeo l’obbligo di raccolta differenziata dei prodotti tessili, ovvero tutti i cittadini europei dovranno abituarsi – quando smistano quotidianamente i rifiuti a casa propria – ad utilizzare un nuovo “bidone del tessile”, nel quale collocare i vestiti che non intendono più utilizzare. Ci sarà tantissimo materiale da riciclare e le aziende non possono farsi trovare impreparate. La ricerca di nuovi prodotti e di nuovi metodi di riciclo nella filiera tessile sarà a breve la tematica più importante per il settore

Quando e come è nata l’idea del progetto MagnoLab?

È nata alcuni anni fa, e precisamente nell’anno 2017, a partire da un viaggio nella Silicon Valley con un gruppo di giovani imprenditori tessili biellesi. Nella Silicon Valley abbiamo conosciuto da vicino diverse start up e imprese innovative, e successivamente abbiamo visitato un importante centro universitario di ricerca tessile a Tel Aviv, in Israele, e un grande laboratorio e centro di ricerca tessile accademico in Svezia.

La domanda che come imprenditori – a seguito di questi viaggi – ci siamo posti è stata questa: come è possibile che in Italia – patria della moda – non ci sia un grande centro all’avanguardia per la ricerca e l’innovazione tessile? E inoltre: è possibile aprire un centro di ricerca di questo tipo ma con una connotazione industriale e non – come abbiamo visto altrove – meramente laboratoriale e accademica?

Abbiamo risposto a queste domande aprendo MagnoLab.

Quanti soldi avete investito nel progetto MagnoLab?

Nel complesso l’investimento è stato, finora, di 12 milioni di euro, di cui 7 milioni e 300mila messi da noi e 4 milioni e 700 mila approvati come finanziamenti pubblici nell’ambito del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), che è il programma con cui il governo italiano gestisce i fondi europei del Next Generation Eu.

È giusto peraltro precisare, a questo proposito, che il finanziamento è arrivato dopo: noi avevamo già deciso e deliberato gli investimenti, e avremmo portato avanti il progetto anche senza supporto pubblico. Ciò detto, nell’ambito del bando PNRR per l’economia circolare e il riciclo ci siamo classificati al primo posto in Italia, ottenendo il punteggio più alto a livello nazionale, il che conferma in pieno l’interesse del nostro progetto.

MagnoLab è un progetto innovativo. Può aiutare anche ad attrarre nel mondo tessile un numero maggiore di giovani?

Questa è una speranza e un obiettivo fondamentale. Noi imprenditori del settore dobbiamo riuscire a rovesciare il luogo comune che vede nel tessile un mondo vecchio e decadente, con stabilimenti d’epoca pieni di macchinari obsoleti e impolverati.

Oggi in Italia il tessile – sempre di più – sta diventando sinonimo di ricerca, di tecnologia e di innovazione, e dobbiamo far capire che certi stucchevoli luoghi comuni non corrispondono più – da tempo – alla realtà dei fatti.

In MagnoLab cerchiamo di coinvolgere i giovani e le scuole in un progetto che ha la forza per essere attrattivo agli occhi delle nuove generazioni.

MagnoLab è un circuito chiuso, aperto soltanto alle aziende del distretto tessile biellese? O invece auspicate l’ingresso di aziende di altri territori italiani ed europei?

Vogliamo espanderci il più possibile, coinvolgendo aziende tessili non solo di Biella e non solo degli altri distretti tessili italiani ma direi – più in generale – di tutta Europa, senza escludere peraltro il coinvolgimento anche di realtà extraeuropee. Peraltro già oggi abbiamo tra le aziende associate un’importante realtà tessile di Barcellona, Pinter Group.

Nel mondo tessile dobbiamo riuscire a fare sistema, evitando chiusure in nicchie che non giovano a nessuno e che impediscono di essere competitivi.



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