Meneghetti. Elettrodomestici da incasso italiani

Meneghetti. Elettrodomestici da incasso italiani

Intervista a Gianni Meneghetti – General Manager Meneghetti Spa

A cura di Luigi Torriani

MENEGHETTI SPA Importante azienda veneta, Meneghetti Spa ha sede centrale a Rosà, in provincia di Vicenza. È tra le aziende italiane leader nel settore OEM, e produce elettrodomestici da incasso (in particolare forni e piani cottura) per i più importanti brand mondiali del settore. Ha inoltre la proprietà dello storico marchio Fulgor Milano, specializzato nella gamma dei forni  (Pirolitici, vapore, microonde), piani di cottura ad induzione e gas, nonché nella gamma degli apparecchi per il mercato del Nord America come le cucine Sofia ed Accento. Meneghetti Spa ha oggi oltre 270 addetti, per un fatturato di circa 60 milioni di euro.

Com’è oggi in Italia la situazione nel settore degli elettrodomestici da incasso? Come si è evoluta negli anni, e quali sono – attualmente – caratteristiche, criticità e potenzialità del settore?

Il mercato italiano degli elettrodomestici non ha in questo ultimo decennio un andamento differente da quello delle altre consumer goods; dopo la crisi del 2007-2009, segnala una lenta ripresa con cambiamenti rapidi degli scenari distributivi, che ormai includono in modo stabile e crescente l’e-commerce. La nostra azienda persegue maggiormente canali specializzati che coprano il quartile alto del mercato, con la distribuzione di apparecchi premium per il consumatore.

 

Dal punto di vista dell’export, quali sono le aree strategiche per Meneghetti? Quali sono i mercati di sbocco più importanti e quali i Paesi ancora “inesplorati” che potrebbero avere delle potenzialità interessanti per il futuro?

La tradizione aziendale rivolta alla produzione OEM ci ha consentito di conoscere da vicino la maggior parte dei mercati mondiali; con il marchio FULGOR MILANO siamo presenti in modo significativo in alcune aree mondiali come Stati uniti e Canada, nonché nei paesi del medio Oriente. In Europa, mercato purtroppo stagnante, lo sviluppo della presenza del nostro marchio incontra le difficoltà dovute più che altro alla contrazione dei volumi complessivi, anche se siamo ormai presenti nella maggior parte dei paesi EU e dell’Europa dell’Est (inclusi Russia ed Ucraina). Le grandi aree di sviluppo dei prossimi anni saranno sicuramente la Cina, nella quale già abbiamo oltre 20 showroom monomarca, l’Australia e il Sud America.

 

Nel 2009 Meneghetti ha acquisito Fulgor, storica azienda lombarda del settore posizionata su un segmento di mercato di fascia alta. Come nacque l’idea di acquisire Fulgor? E quanto è importante oggi il brand per il business del Gruppo?

L’azienda era da tempo orientata ad un approccio diretto al mercato con un proprio marchio, per ridurre il rischio della sola attività di produzione OEM, ma soprattutto per poter veicolare prodotti con maggiori contenuti tecnologici e prestazioni, e di valore aggiunto più significativo. L’occasione si è presentata nel 2009 con l’acquiszione di FULGOR Spa, e l’abbiamo colta al volo, ribattezzando il brand FULGOR MILANO, per dare un segnale forte di connotazione italiana alle nostre produzioni e proposte, ma anche per dare un’indicazione chiara al trade di un posizionamento premium, fashion e high-end life style dello stesso. Oggi oltre il 25% del fatturato aziendale è realizzato con il nostro brand.

 

Meneghetti Spa è una storica realtà produttiva veneta. Il veneto, simbolo per eccellenza del Nord-Est produttivo italiano, è stato messo a dura prova dagli anni di crisi, e molte aziende hanno chiuso o hanno attraverso periodi molto difficili. Com’è oggi la situazione? Quali sono – secondo lei – i problemi da una parte e i punti di forza dall’altra della regione? Che cosa si potrebbe fare per rilanciarne il tessuto industriale e quali potrebbero essere gli asset strategici su cui puntare?

Già prima del periodo di crisi 2007-2009 la nostra azienda si è interrogata profondamente sul proprio futuro, come molte altre aziende nel territorio veneto e nazionale. Avevamo alcuni obiettivi ben delineati come quello di rimanere a produrre in Italia, senza delocalizzare all’estero nemmeno parzialmente le nostre attività; ma dovevamo anche dare anche una svolta strategica e concreta all’azienda per poterci assicurare un futuro di crescita e di profitti. Questo obiettivo lo stiamo perseguendo annualmente tramite una nuova metodologia di lavoro denominata LEAN MANUFACTURING SYSTEM (più comunemente Toyota Production System), che coinvolge tutte le maestranze e la direzione aziendale in una formazione continua, alla ricerca della maggiore flessibilità e qualità  possibili. Dobbiamo ringraziare questa scelta coraggiosa, fatta in anni di grande crescita anche numerica, se oggi siamo in grado di attrarre sempre nuovi clienti, con proposte produttive competitive e con la capacità di mettere al centro l’innovazione, che è il motore dell’industria del futuro. Finita l’epoca dei grandi numeri, oggi siamo maggiormente interessati alle produzioni di più elevata qualità e che ci consentano la giusta remunerazione, per poter continuare ad investire nel nostro futuro e in quello dei nostri figli. Non siamo nella condizione per poter dare consigli ai nostri colleghi industriali, ma un suggerimento che certamente possiamo dare a tutti è quello di fare una disamina seria e trasparente dei propri fondamentali e di assumersi il coraggio in prima persona per scelte che mettano in discussione la propria azienda, con lo scopo di arrivare a trovare la propria collocazione corretta nel difficile mercato mondiale.



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