Nord Italia. Imprenditori, aziende, crisi, nuove opportunità

Intervista a Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio

A cura di Luigi Torriani

Nord Italia. Imprenditori, aziende, crisi, nuove opportunitàLORENZO RIVA – Imprenditore lecchese, è presidente di Confindustria Lecco e Sondrio per il quadriennio 2017-2021, presidente di Electro Adda Spa, amministratore unico di Winding & Production, amministratore delegato di Techtop Adda Gmbh, consigliere delegato Cinematic Srl, consigliere delegato Erreci Srl.

Dieci anni di crisi hanno messo a dura prova un’area – il Nord Italia – che dal punto di vista industriale è stata per decenni il traino dell’intero Paese e una delle zone più importanti a livello europeo e mondiale. Quali sono i numeri che fotografano l’evoluzione della situazione e l’andamento del mercato?

Il Rapporto PMI Centro-Nord di Confindustria e Cerved, diffuso a maggio 2018 ed elaborato sui dati di società che impiegano tra 10 e 250 addetti e generano ricavi compresi tra 2 e 50 milioni di euro, segnala un progressivo miglioramento del clima economico di questa parte del Paese. Il tessuto delle PMI, indebolitosi negli anni della crisi, sta infatti toccando un nuovo record di nascite, anche se le nuove nate restano su dimensioni contenute. L’aumento registrato nel Nord-Ovest, tornato al di sopra dei valori pre-crisi, è del 4%, nel Nord-Est arriva invece al 3,4%. (Dati 2016)

Sono complessivamente in miglioramento i conti economici, con un aumento dei margini nel Nord-Est, con +5,5%, e nel Nord Ovest, con 3,5%. Continua anche il rafforzamento patrimoniale delle PMI, con un aumento del patrimonio netto del 5,4% nel Nord-Est, e del 4,5% nel Nord-Ovest

Il tessuto industriale del Centro-Nord, per quanto ridimensionato nei numeri, si conferma dinamico e competitivo, ma con difficoltà ad espandersi per recuperare le dimensioni numeriche perdute con la crisi e favorire la crescita dimensionale delle imprese.

Si registra anche una ripresa degli investimenti che indica un sostanziale miglioramento delle prospettive dell’economia del Centro-Nord, confermata dalle previsioni di Confindustria e Cerved, che prefigurano una continuazione della tendenza al miglioramento di fatturato e valore aggiunto anche per il prossimo anno.

 

Oltre che presidente di Confindustria Lecco e Sondrio lei è un imprenditore di grande esperienza, e guida una delle società italiane leader nella progettazione e produzione di motori elettrici – la Electro Adda. Quali sono le strategie e le scelte imprenditoriali più rilevanti che le hanno consentito di attraversare al meglio degli anni molto difficili per il nostro Paese? Più in generale: quali sono i punti di forza e le caratteristiche delle aziende che sono riuscite a rimanere competitive in un mercato così difficile come quello odierno?

Ogni azienda ha la propria storia, identità, peculiarità e non può ovviamente esistere una “ricetta per la competitività” valida per tutte le realtà produttive. Ci sono però alcuni asset fondamentali per la crescita, senza i quali difficilmente un’azienda può restare sulla breccia, soprattutto negli anni più difficili e confrontandosi con gli agguerriti scenari internazionali.

L’innovazione è certamente uno degli elementi indispensabili, e lo è sempre stata poiché concorre a far si che un prodotto, quale che sia, riesca a distinguersi e soprattutto sappia rispondere alle richieste del mercato, quando non ad anticiparle. Oggi poi le imprese sono chiamate a cavalcare l’onda della digitalizzazione e di Industria 4.0 e l’innovazione vede aumentare la sua importanza come elemento chiave. Altro fattore di competitività è la qualità, che spesso va di pari passo proprio con l’innovazione; un aspetto per il quale noi italiani abbiamo un talento eccezionale, come dimostra il prestigio che in tutto il mondo è associato al marchio made in Italy. Questo mi porta a ricordare la centralità delle risorse umane, che con le loro competenze ci consentono di raggiungere i risultati aziendali che ci prefiggiamo. Anche la capacità di guardare oltre i confini del nostro Paese, ad altri mercati, diversificando le mete del proprio business è un elemento distintivo e di competitività delle nostre imprese; lo confermano i risultati relativi all’export italiano in molti settori.

Se guardo alla storia di Electro Adda, che nel 2018 compie 70 anni, ritrovo questi elementi che si intrecciano lungo il nostro percorso. Come tutti abbiamo dovuto affrontare la crisi e non sempre è stato semplice; ma non abbiamo mai smesso di credere in quello che facciamo, di innovare e di investire, anche nelle risorse umane. Abbiamo continuato a guardare avanti dandoci come obiettivo lo sviluppo e lo stiamo facendo anche oggi. È quello che ognuno di noi fa ogni giorno e che ci consente di studiare prodotti e soluzioni sempre nuovi da proporre al mercato.

 

Qual è la sua opinione personale sulla natura e sulle cause della crisi? E quali potrebbero essere a suo avviso le scelte politiche ed economiche in grado di ridare slancio alle aziende e di consentire una nuova crescita?

Sappiamo tutti com’è nata e come si è sviluppata la crisi innanzitutto finanziaria iniziata ormai dieci anni fa. L’Italia l’ha attraversata non senza sacrifici e conseguenze dolorose. Oggi è presto per dire che l’abbiamo completamente superata, poiché i livelli economici precedenti al suo inizio non sono ancora stati recuperati, ma i dati ci dicono che il peggio è ormai alle spalle.

L’Italia, lo sottolineo con orgoglio, è tuttora il secondo Paese manifatturiero in Europa ed è proprio dall’industria che viene il maggior contributo alla crescita, alla stabilità e al benessere economico. In questi ultimi anni il nostro impegno di imprenditori per la produttività e la crescita è stato sostenuto da alcune misure economiche orientate allo sviluppo e da riforme, per le quali si è spesa anche Confindustria, finalmente introdotte.

Oggi è fondamentale che questa fase non si interrompa, che le scelte che hanno dimostrato di portare a buoni risultati vengano portate avanti, che la politica industriale diventi centrale e la crescita il primo obiettivo, perché da essa dipende il futuro comune, che le infrastrutture vengano ammodernate e potenziate, che si torni a giocare un ruolo di primo piano in Europa.

Ricordo che, fra le tante sfide, davanti a noi c’è anche quella dell’adeguamento delle competenze e della disponibilità di risorse umane preparate per uno sbocco lavorativo nel sistema manifatturiero. Un sistema portatore di ottime opportunità che rischiano di cadere nel vuoto per mancanza di risorse con una preparazione in ambito tecnico-industriale, mettendo a rischio il futuro delle imprese e il benessere collettivo. Sono quindi fermamente convinto che una sempre maggiore vicinanza fra sistema scolastico e imprese sia un altro elemento fondamentale per il nostro domani.

Quali sono gli aneddoti, gli incontri, le storie, le esperienze e i successi, in oltre trent’anni di vita da imprenditore, che ricorda più volentieri?

Fra i tanti ricordi accumulati in questi anni, credo che i più belli siano quelli legati alle tante persone con le quali ho avuto la possibilità di collaborare, confrontarmi, affrontare sfide e difficoltà, festeggiare successi. Il lavoro di imprenditore, soprattutto in un Paese come il nostro dove gli ostacoli e le complicazioni sembrano moltiplicarsi anziché diminuire, non è sempre semplice. Per me resta l’unico che vorrei fare poiché, superati gli ostacoli e le fatiche, con magari qualche errore commesso e poi riparato, resta l’orgoglio di avere costruito qualcosa di positivo per la propria azienda ma anche con e per le persone che la rendono viva. Nessun risultato è possibile senza una rete di persone che mettono passione, energia, competenze. Ed alle persone con le quali ho condiviso anche solo una parte di questi anni sono legati i ricordi più cari in ambito lavorativo e che porto più volentieri alla memoria.



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