Milano, viale Lunigiana: la valenza storico-architettonica della sede Network Datasys.
Parafrasando Dostoevskij: la bellezza “salverà” il lavoro? È difficile dire fino a che punto la bellezza di un luogo di lavoro può stimolare la creatività e le capacità di chi ci lavora. Ma se diamo ascolto alle teorie “feng shui” e sulla psicologia architettonica oggi di moda, forse possiamo dire con un pizzico di orgoglio che le capacità progettuali che hanno reso il Network Datasys & Datatex una realtà aziendale importante e riconosciuta e rispettata da tutti nel mondo dell’informatica e del web si sono sviluppate anche grazie a un ambiente di lavoro che non è un insieme di uffici qualsiasi. Dal 1987 la sede centrale del Network Datasys & Datatex è a Milano in Viale Lunigiana 46. Un indirizzo che è noto anche agli architetti e agli studenti di architettura perché il nostro palazzo – costruito tra il 1954 e il 1957 – è Casa Melandri di Gio Ponti e Alberto Rosselli, due tra i massimi architetti e designer italiani del ‘900. Gio Ponti – che considerava Casa Melandri tra le sue opere più importanti – spiegò in questi termini il progetto: “in questa casa ho giocato con volumi a diamante, come a me piace, con il contrasto dei volumi pieni, sporgenti, che poggiano sui vuoti delle finestre, e con i materiali che amo: l’alluminio argento e la ceramica a diamante, grigia, di bellissimo effetto. La scala, per cinque piani, è un caleidoscopico gioco di colori, fra pareti e gradini”.
E ad aprile 2017 la sede centrale di Datasys Network & Datatex è finita su tutti i maggiori quotidiani italiani e perfino sul New York Times, perché l’ingresso è stato scelto tra gli ingressi più belli dei palazzi di Milano in un nuovo libro pubblicato in edizione internazionale da Taschen: “Entryways of Milan”. Il prestigioso volume è curato dal tedesco Karl Kolbitz e le immagini sono state realizzate dai milanesi Delfino Sisto Legnani e Paola Pansini e dal berlinese Matthew Billings. Il libro è stato anche presentato durante il Salone del Mobile e ha dato origine a una mostra fotografica che è visitabile fino al 18 giugno presso lo store milanese dell’editore (in via Meravigli 17).
Nell’introduzione l’autore Karl Kolbitz scrive: “Milano è un luogo nel quale il Novecento si è sviluppato con leggerezza ed eleganza. Milano è una città coinvolgente, che si mostra ma contemporaneamente si cela. È al tempo stesso intima, magniloquente e raffinata. Com’è possibile che una città che ha esportato il suo design in tutto il mondo abbia taciuto delle copiose ed esuberanti entrate dei suoi palazzi?”. Tra queste entrate c’è anche la nostra di Viale Lunigiana 44-46, che viene raccontata al pubblico internazionale attraverso le splendide fotografie del libro, corredate – con testo esclusivamente inglese – da questa didascalia: “This 1954 interior by Gio Ponti is a tour de force, a catalyst for his vision of architecture as a crystal or as a diamond, one of his most treasured leitmotifs. Yet in this case he splits the diamond form into pyramidal and obelisk-like shards that are set in an uncanny constellation. This in turn can be understood as a kind of hermetic manifesto for his fascination with sharp-edged, pointed, crystalline forms. That approach is summed up in his own words: ‘The obelisk teaches architecture. It is perhaps the very symbol, the pure symbol, of architectural expression from which a song arises, the lines of which do not pause, do not sleep, do not merely stand but are statics in motion – the ecstasy of movement’ ”.
Ecco perché la nostra sede centrale è importante. Siamo qui esattamente da trent’anni, dal 1987, quando la Datasys aveva sei anni di vita (è stata fondata nel 1981) e la Datatex era appena nata (nasce – appunto – proprio nell’87). E nel 1987 – quando siamo arrivati qui – concidenza vuole che fossero passati esattamente trent’anni dall’edificazione del nostro palazzo (1957). Un edificio che rappresentava nel ’57 un esempio importante di architettura innovativa e all’avanguardia, e che nell’87 e ancora oggi e ancora in futuro rappresentava, rappresenta e rappresenterà – come tutte le grandi opere – un caso di estetica perennemente attuale, mai anacronistica, sempre solidamente in equilibrio tra un passato glorioso visibile in certi tratti e una freschezza che si ritrova in altri. Noi nel 1987 eravamo il nuovo, oggi abbiamo trent’anni di più sulle spalle, ma forse il nostro punto di forza può essere proprio questo. Ci piace pensare alla nostra azienda un po’ come al nostro palazzo, al mondo Network Datasys & Datatex come a una realtà che riesce a unire – nello stesso team – la solidità dei senior e dei dirigenti e dei programmatori storici dell’azienda e la freschezza dei ragazzi che si occupano dell’area web and app e del marketing, l’affidabilità delle nostre soluzioni software più consolidate e l’innovazione e la creatività che non si fermano mai tra le mura dei nostri uffici. Perché startup è bello ma noi abbiamo qualcosa in più.