Supersprint. Gli impianti di scarico italiani per auto sportive e di lusso

Intervista a Ennio Gilli – Socio proprietario Supersprint srl

A cura di Luigi Torriani

SUPERSPRINT SRL –Storica azienda italiana con sede a Mantova, fondata nel 1955, Supersprint progetta e costruisce impianti di scarico sportivi per autovetture stradali e da corsa, esportando in oltre cinquanta nazioni.

Supersprint propone componenti di scarico, collettori, silenziatori e terminali per auto da strada, da rally e da competizione. Quali sono i comparti e quali i brand automobilistici più importanti per il business dell’azienda?

Lavoriamo principalmente per le auto da strada, ma seguiamo anche il reparto corse di Peugeot e di FCA (oggi per lo più di Peugeot perché FCA, dopo la morte di Marchionne, ha investito molto poco su questo fronte). I nostri prodotti per le auto da strada rispondono sostanzialmente a tre tipologie di esigenze e di richieste:

  1. abbellire la macchina migliorandola dal punto di vista estetico
  2. avere una macchina che fa più rumore (può sembrare una richiesta bizzarra per chi non è appassionato di motori ma in realtà è una cosa che piace e che ha molti estimatori, e grazie ai nostri interventi anche una piccola auto può sembrare – dal punto di vista acustico – una Ferrari)
  3. migliorare le prestazioni dell’auto.

 

Supersprint realizza anche prodotti su misura per richieste speciali e per supercar, auto esotiche e auto rare. Quali sono state le richieste più originali e i lavori più complessi e particolari con i quali vi siete misurati?

Facciamo molti prodotti su misura, certamente, innanzitutto implementando progetti di Peugeot o di alcuni preparatori, specialmente tedeschi. Nel caso dei preparatori tedeschi parliamo di un mercato che per noi è in calo, perché le case madri sono in grado oggi – tramite le concessionarie – di dare al cliente quello che vuole, spesso rispondendo anche a esigenze bizzarre e originali. Un tempo non era così: negli anni Ottanta la produzione era molto più standardizzata e le personalizzazioni erano lasciate totalmente ad aziende come la nostra. Poi le case madri da una parte hanno capito che il business avrebbe potuto essere interessante e dall’altra si sono giovate di un’evoluzione tecnologica che ha reso meno complicato intervenire sulle auto. Sono rimaste invece costanti le richieste speciali da parte di utenti privati per supercar e auto esotiche o rare, e anzi: con il nostro sito web e i canali social la nostra visibilità è cresciuta e stiamo cercando di incrementare le richieste dirette da parte dei clienti finali.

 

Supersprint è un’eccellenza italiana conosciuta in tutto il mondo, vende in oltre cinquanta nazioni e ha un fatturato legato per il 90% all’export. Quali sono oggi per voi i Paesi e i mercati più interessanti?

Il nostro fatturato dipende oggi effettivamente in larga parte (siamo appunto intorno al 90%) dalle esportazioni. Il mercato europeo (in particolare il Centro Europa) è costante e per noi è una certezza. Poi lavoriamo molto negli Stati Uniti (anche se quello Usa è un mercato con alti e bassi nel nostro settore), in Cina (mercato molto interessante) e in Giappone. Ci sono inoltre diverse aree e diversi Paesi sui quali fatturiamo ma con cifre ad oggi non particolarmente significative, per esempio in Medio Oriente, Brunei, India, Australia, Libano e Israele. In Russia un tempo si lavorava bene, ma oggi ci sono difficoltà burocratiche enormi per esportare e la situazione non è semplice. La Turchia fino a qualche anno fa era un buon mercato per noi, ma ormai ci sono troppe complicazioni politiche e si lavora molto meno. In America Latina i dazi sono troppo alti e non ha senso esportare, mentre un Paese che ancora oggi costituisce per noi un mercato importante è la Grecia. Può sembrare paradossale, date le enormi difficoltà economiche che stanno attraversando i greci, ma in quelle zone vendiamo molto bene. Probabilmente la spiegazione è legata al fatto che – nonostante la crisi, che ha colpito la gran parte della popolazione – c’è in Grecia un importante zoccolo duro di ricchi (soprattutto nelle isole, dove c’è il turismo) che ha mantenuto la propria ricchezza (se non addirittura incrementandola) e che ama le auto di lusso e sportive.

 

Alcuni prodotti a marchio Supersprint sono acquistabili anche tramite e-commerce sul vostro sito istituzionale, e su facebook i vostri follower sono oltre 100mila. Quanto è importante oggi il web per potenziare l’immagine di un’azienda, per farsi conoscere e per incrementare le vendite?

Il web è importante oggi come vetrina e anche come canale per vendere. Attraverso l’e-commerce, che gestiamo direttamente, creiamo il 10% del nostro fatturato. Può sembrare poco ma non lo è, perché oggi il nostro fatturato è fatto di tante piccole gocce, e va costruito giorno per giorno mettendo insieme tanti pezzi su diversi fronti e in diversi contesti. Un tempo non era così: una volta il nostro fatturato era concentrato su pochi grossi clienti (sette o otto clienti facevano da soli l’80% del fatturato di Supersprint). Poi il mondo è cambiato, il mercato è diventato molto più complicato, e oggi chi vuole rimanere competitivo deve lavorare al massimo su tutti i canali possibili.

 

Supersprint propone dei prodotti d’élite, che si rivolgono a un pubblico di nicchia, in genere con grande disponibilità economica. Com’è oggi la situazione del mercato, come si è evoluto il settore negli ultimi anni, e quali sono i punti di forza che vi distinguono dai concorrenti e che vi hanno consentito di avere successo in tutto il mondo?

Il mercato, come abbiamo detto, è oggi decisamente più complesso rispetto a un tempo. Una volta le cose erano più facili. Detto questo, noi abbiamo due grandi punti di forza. Il primo è la capacità di customizzare i prodotti, di personalizzare l’offerta e di adattarsi con la massima flessibilità alle richieste di ogni singolo cliente, lavorando – se necessario – anche su pezzi singoli. Il secondo punto di forza di Supersprint è l’ampiezza del catalogo: noi abbiamo una gamma enorme di prodotti, siamo un’azienda storica che è sul mercato dal 1955, e accanto alle novità che ogni anno proponiamo manteniamo anche le precedenti proposte. Questo è un vantaggio perché consente di intercettare anche le nicchie più esigenti degli appassionati di auto d’epoca. Abbiamo per esempio dei prodotti degli anni Ottanta che stanno quasi tornando di moda, senza fare ovviamente i numeri che si facevano in quegli anni ma creando comunque delle opportunità di business ancora oggi.



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