La gestione informatica delle certificazioni di origine delle merci
LA GESTIONE DELLE CERTIFICAZIONI DI ORIGINE DEI TUOI PRODOTTI
Troppo spesso la produzione della documentazione di origine delle merci viene percepita dalle aziende come un’ulteriore complicazione burocratica la cui soluzione va cercata celermente e con il minor impatto possibile. Si finisce così per non soffermarsi sulle reali opportunità di business che una corretta gestione delle certificazioni può comportare.
Datasys Network è il partner in grado di aiutare la tua Azienda nella gestione della documentazione di origine dei prodotti e delle forniture.
Condizione capestro per l’avvio dell’iter certificatorio è il pieno coinvolgimento e l’acquisizione delle competenze normative e di contesto relative alla certificazione di origine da parte delle funzioni aziendali coinvolte.
Innanzitutto, il concetto di origine non va confuso con il concetto di provenienza o posizionamento delle merci.
In ambito doganale, l’origine delle merci riveste un’importanza fondamentale: è essenziale per una corretta liquidazione dei tributi dovuti (con oneri e benefici previsti) e per non incorrere in sanzioni derivanti dalla mancata osservazione di restrizioni all’import o export.
Infine, l’origine è ormai centrale non soltanto per ciò che riguarda l’iter doganale, ma anche per la tutela dei consumatori – che hanno il diritto e l’esigenza di capire il luogo di effettiva produzione di una merce – e dei marchi di fabbrica registrati come nazionali o internazionali.
Gli elementi della dichiarazione doganale
La documentazione relativa all’origine si configura nell’alveo delle tre sostanziali componenti di una dichiarazione doganale:
- La classificazione delle merci à consente l’individuazione dell’aliquota daziaria da applicare ed eventuali ulteriori misure doganali di politica commerciale (ad esempio: contingentamenti o divieti)
- La certificazione di origine preferenziale o non preferenziale à incide sull’aliquota daziaria con riduzioni e/o esenzioni
- Il valore delle merci à base imponibile sulla quale viene applicata l’aliquota daziaria
Come identificare se un prodotto può essere classificato come di origine non preferenziale (o normale)?
L’identificazione della natura di origine non preferenziale, il cosiddetto made in, delle merci è funzionale ai seguenti fattori:
- stabilire l’applicazione della tariffa doganale della Comunità Europea;
- stabilire l’applicazione delle specifiche misure tariffarie diverse da quelle comunitarie;
- compilare e rilasciare i certificati d’origine.
Per stabile l’origine del made in di un prodotto bisogna innanzitutto individuare la regola (o le regole) applicabile e quindi verificare se il processo produttivo la rispetta.
Sono attualmente previsti due macro criteri per identificare l’origine non preferenziale:
- prodotti interamente ottenuti e prodotti in un Paese (condizione sufficiente: fattura di esportazione con dicitura d’origine e firma digitale del Legale Rappresentante);
- prodotti la cui ultima lavorazione o trasformazione sostanziale è avvenuta in un Paese.
Quest’ultimo criterio si applica alle merci prodotte in due o più Paesi differenti oppure con l’impiego di materiali e componenti non originari dell’UE. In pratica, il risultato della trasformazione del bene deve essere un prodotto nuovo per composizione e proprietà che prima non possedeva. Deve altresì rappresentare una fase di tale importanza da essere economicamente giustificata con un significativo aumento di valore.
In taluni casi controversi e non riconducibili ai precedenti, è comunque possibile ricorrere ad un terzo criterio detto residuale:
- il Paese di origine delle merci è quello di cui è originaria la maggior parte dei materiali, determinata sulla base del loro valore.
Come ottenere la certificazione di origine non preferenziale?
L’origine non preferenziale delle merci viene attestata tramite il Certificato di Origine rilasciato dalla Camera di Commercio competente rispetto alla sede dell’esportatore. Generalmente la richiesta avviene da parte del cliente estero che necessita l’espletamento delle formalità doganali di import nel Paese di destino.
Per la corretta compilazione del formulario di richiesta del Certificato di Origine sono necessarie le seguenti informazioni relative ai prodotti destinati all’export:
- informazioni sul luogo di produzione/lavorazione e relativa documentazione probatoria;
- quantità;
- natura e tipologia dei prodotti;
- contrassegni univoci e numero dei colli;
- peso lordo e peso netto.
Dal 2019 la domanda di certificazione si presenta in forma telematica e il rilascio con timbro e firma avviene digitalmente.
La certificazione d’origine preferenziale, una complicazione o un’opportunità?
Solo per i prodotti importati da alcuni Paesi e che soddisfano precisi requisiti, può essere prevista la concessione di origine preferenziale. L’elenco di Paesi ai quali viene riservato un trattamento preferenziale è riconducibile ai seguenti quadri normativi:
- accordi bilaterali UE – Altri Stati
- accordi unilaterali verso importazioni in UE
- accordi PTOM (Paesi e Territori d’oltremare costituzionalmente dipendi da Danimarca, Francia e Paesi Bassi)
- accordi SPG (Sistema delle Preferenze Generalizzate= sistema non reciproco e non discriminatorio di accesso ai mercati UE da parte dei Paesi in via di sviluppo
- accordi di Unione Doganale: Turchia, San Marino e Andorra.
In sostanza, laddove è presente un accordo tra due Paesi per lo scambio di determinati prodotti riconosciuti come originari di uno dei Paesi contraenti, lì viene riconosciuta l’origine preferenziale.
L’identificazione dei prodotti che soddisfano le condizioni di origine preferenziale consente all’Azienda importatrice di poter usufruire di riduzioni o esenzioni dai dazi doganali. Questo effetto può tramutarsi per l’Azienda in un aumento della competitività della stessa. A differenza dei competitors che non gestiscono correttamente questa situazione, l’Azienda importatrice potrà proporsi sullo stesso mercato facilitata da un costo complessivo inferiore.
Le regole di acquisizione dell’origine preferenziale
Beneficiano dell’origine preferenziale esclusivamente i prodotti:
- interamente ottenuti nel Paese beneficiario;
- ottenuti nel Paese beneficiario a partire da materie prime anche originarie di un Paese terzo solo se sufficientemente lavorate;
- ottenuti nel paese beneficiario a partire da materie prime di origine preferenziale dell’altro Paese accordista dove i prodotti finiti sono importati in regime di cumulo bilaterale;
- ottenuti nel paese beneficiario in regime di cumulo diagonale o regionale o totale.
Prove documentali dell’origine preferenziale
Il trattamento preferenziale è concesso a condizione che le merci siano scortate da una delle seguenti prove documentali:
- Certificato di circolazione EUR.1 o EUR.MED;
- Dichiarazione sostitutiva del certificato EUR.1 o EUR.MED apposta all’interno della fattura o della packing list secondo precisa formulazione;
- Dichiarazione sostitutiva o certificato di origine FORM A solo per l’importazione in UE di prodotti originari di Paesi con accordi SPG. Dal 2017, il FORMA A è stato sostituito da REX, attestazione dell’esportatore SPG registrato;
- Certificato di circolazione A.TR., valido solo negli scambi di prodotti industriali con la Turchia.
Possibilità di verifica da parte delle Autorità doganali
L’operatore che richieda l’emissione del certificato di origine deve accertarsi preventivamente di rispettare i requisiti stabiliti. Qualora l’esportatore non si attivasse in tal senso, rischierebbe di causare un danno cospicuo anche al proprio partner commerciale.
L’esportatore con merce attestata come di origine ha l’obbligo di conservare la documentazione comprovante l’origine dei propri prodotti per tre anni dalla data dell’operazione. In tale periodo la Dogana, su propria iniziativa, oppure su richiesta avanzata dalle Autorità del Paese accordatario, può effettuare una verifica presso l’Azienda per accertare la conformità della dichiarazione emessa.
Se a seguito delle verifiche si dovesse accertare che la certificazione fosse irregolare, ossia emessa senza rispettare i requisiti, il certificato di origine verrebbe annullato comportando le seguenti conseguenze:
- l’importatore, oltre a dover versare i dazi non corrisposti all’atto dell’importazione, verrebbe anche sanzionato in conformità alla normativa interna del Paese;
- l’Autorità doganale emetterebbe una denuncia di reato per falso ideologiconei confronti del Legale Rappresentante, o dei delegati con potere di firma, dell’Azienda esportatrice.
Per l’esportatore che si assume la responsabilità davanti al pubblico ufficiale non è possibile addurre la buona fede, dichiarando di non conoscere la normativa relativa all’origine preferenziale. Nel momento in cui un soggetto rilascia una dichiarazione davanti al pubblico ufficiale afferma di conoscere la normativa e rispettarla.
Come fare scelte consapevoli?
Per poter fare delle valutazioni consapevoli è necessario stimare le conseguenze della scelta di un fornitore, tenendo conto non solo del costo di acquisto, che normalmente potrebbe agevolare il fornitore extracee, ma anche dell’impatto di questa scelta rispetto al ciclo produttivo.
È chiaro che per rispondere a questi quesiti è necessario che l’azienda sia dotata di due strumenti:
- un ERP in grado di gestire tutte le informazioni necessarie per l’identificazione a livello anagrafico (Fornitore, Articolo Fornitore, Nazioni, Lotto, ecc.) di tutte le specifiche di prodotto;
- uno strumento che consenta il confronto fra differenti modelli analitici in cui simulare l’impatto relativo alla riduzione dei dazi doganali e il supporto alla valutazione e scelta di acquisto delle materie prime o all’outsourcing di determinate fasi relative a processi produttivi.
È evidente come una soluzione digitale preposta alla gestione delle tematiche qui brevemente sintetizzate possa rappresentare la sola strada per governarne efficacemente le implicazioni.
Datasys Network fornisce un valido supporto alle Aziende che vogliono usufruire dell’opportunità data dalla corretta gestione doganale delle merci. Siamo in grado di farlo tramite il nostro ERP, i nostri consulenti e mediante l’utilizzo di strumenti di analisi dei dati in grado di parametrizzare modelli già definiti sulla base di reali esigenze e specificità delle aziende.