Gruppo BBV. I compensatori di dilatazione in tessuto: un’eccellenza lombarda
Intervista a Giovanni Valli (Presidente del Comitato Strategico), Flavio Lerco (Direttore Commerciale) e Stefano Boni (Direttore di Produzione)
GRUPPO BBV – Il Gruppo industriale italiano BBV , costituito dalle società BBV Tech S.r.l., Steelflex S.r.l., ha tre stabilimenti produttivi in Lombardia, a Rodano (MI), Pioltello (MI) e Vignate (MI). Produce ed esporta in tutto il mondo compensatori di dilatazione per le tubazioni, realizzati con fibre tessili, tessuti speciali, tessuti – non tessuti, gomma, acciaio e superleghe.
Quali sono le caratteristiche e i punti di forza del Gruppo BBV? Quali sono i settori più importanti per il vostro business e quanto è importante la componente tessile nei vostri prodotti?
Produciamo compensatori di dilatazione, che sono corpi flessibili che vengono installati nelle tubazioni (che trasportano fluidi di ogni genere, allo stato liquido o gassoso), e che servono per eliminare lo stress causato da vibrazioni meccaniche, rumori, variazioni di temperatura, pressione e movimenti, evitando problemi di tenuta dei sistemi idraulici e minimizzando le criticità (per esempio a livello acustico) per le persone che lavorano nei pressi delle tubazioni.
La componente tessile è fondamentale nei nostri prodotti. Il classico compensatore di dilatazione è metallico. Peraltro, per talune applicazioni, i compensatori tessili consentono di garantire prestazioni (nel loro insieme) più elevate. Negli ultimi anni stiamo puntando sempre più su compensatori tessili di ultima generazione che, rispetto ai prodotti tradizionali, contengono un tasso di ingegneria estremamente elevato. Si tratta di prodotti multistrato con la presenza di diversi materiali, quali – ad esempio – fibra ceramica, lana di roccia, fibra di vetro, tessuti impregnati di PTFE, tessuti speciali e tessuti non tessuti. I compensatori tessili ad alte prestazioni e di ultima generazione sono estremamente flessibili, hanno un basso valore di rigidezza e – in paragone alle altre tipologie di compensatori (metallici o gomma) – offrono prestazioni di movimento di analogo livello impegnando (sul piping) uno spazio nettamente inferiore e a pesi complessivamente più bassi, garantiscono una maggiore silenziosità, sono di ausilio a tecnologie più ecologiche e consentono un maggior grado di segregazione fra l’ambiente interno e quello esterno, così preservando gli spazi dallo spargimento di componenti chimiche e odori.
I nostri prodotti possono essere utilizzati in qualunque settore e in qualsiasi ambito industriale, ovunque siano presenti delle tubazioni. Abbiamo dunque clienti di ogni tipo, comprese grandi aziende come Ferrero e Barilla (che utilizzano i nostri compensatori per le tubazioni dei loro stabilimenti) ed edifici come gli ospedali che si giovano dei nostri prodotti in chiave antisismica. Ci sono tre settori particolari che sono per noi strategici: la cantieristica navale (commerciale e militare), l’Oil & Gas (e il petrolchimico) e il power. I compensatori di BBV Inoflex sono dunque certamente indicati – in virtù delle caratteristiche di estrema resistenza a livelli di pressione importanti e a temperature altissime – per grandi navi e portaerei, nelle piattaforme petrolifere (off-shore e su terra ferma) e nelle centrali elettriche e nucleari.
Potete parlarci di alcuni grandi progetti realizzati da BBV e delle vostre partnership a livello mondiale?
Un progetto che non possiamo non citare è quello delle fregate della classe FREMM, navi militari straordinarie, realizzate grazie a un progetto congiunto di Italia (Orizzonte Sistemi Navali – Fincantieri – Leonardo) e Francia (Armaris). Tutte le fregate FREMM, utilizzano compensatori di dilatazione tessili targati BBV; si affiancano anche alcuni compensatori metallici.
Inoltre, stiamo lavorando per tutti i PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura), nuove unità navali della Marina Militare Italiana, e abbiamo fornito i compensatori per la Nave Trieste, costruita nei cantieri navali di Castellammare di Stabia e varata nel maggio del 2019. Si tratta di una grande LHD italiana e siamo orgogliosi di aver contribuito alla sua realizzazione. Nella gara di Fincantieri, peraltro, abbiamo vinto per il livello tecnologico e ingegneristico della nostra proposta, perché siamo stati gli unici a garantire il 100% delle alte prestazioni richieste dai committenti. Dal punto di vista tecnologico oggi l’Italia è un Paese all’avanguardia nell’ambito dell’industria militare e il Gruppo BBV Inoflex cerca di contribuire nel migliore dei modi a questo processo di innovazione crescente.
Anche nel mondo dell’Oil & Gas, peraltro, stiamo lavorando molto bene, e al momento – per esempio – stiamo fornendo i compensatori di dilatazione per una nuova grande raffineria che è in costruzione in Thailandia; sotto il profilo del nostro apporto tecnico si tratta dell’evoluzione di un impianto–pilota su cui già lavorammo in Sicilia, a Gela, vent’anni fa. Altri Progetti ci vedono impegnati in Arabia Saudita, in particolare, in alcuni impianti di Saudi Aramco e negli Emirati Arabi, negli impianti del Gruppo Adnoc, ad Abu Dhabi.
Il Gruppo BBV è presente in tutto il mondo con partnership di altissimo livello. Tra i nostri partner segnaliamo: Al Masaood Llc (Emirati Arabi), Eps Engineering (Russia), Mason Industries Inc (Stati Uniti), OG Trading (Dubai), Wise Marine International (Cina), Gulf International Projects Development Company (Qatar), Al-Ibram LLC (Oman), Al-Julaiah Trading & Contracting Company (Kuwait) e Mengia S.A. (Grecia). Ci sono poi naturalmente anche altri partner, in diverse aree del mondo, che preferiamo però non citare per ragioni di riservatezza.
Che impatto ha avuto l’emergenza Coronavirus, dal punto di vista finanziario e commerciale, sulla vostra azienda?
Abbiamo parecchi crediti scaduti da incassare e diversi clienti ci hanno chiesto di posticipare i pagamenti. Detto questo, siamo un’azienda solida, non abbiamo debiti, abbiamo un progetto forte e una struttura organizzativa robusta, abbiamo investito molto negli anni passati sui giovani di talento, sulla formazione e sulle nuove tecnologie, e dunque non ci troviamo impreparati nell’affrontare questa difficile situazione.
Peraltro, anche nelle settimane più difficili dell’emergenza Coronavirus e nella fase del lockdown, dal punto di vista commerciale la nostra attività non ha avuto pause, abbiamo “portato a casa” ordini importanti dall’Asia, dai Paesi Arabi, dall’Europa e dalle Americhe e abbiamo persino assunto un nuovo collaboratore negli Emirati.
C’è dunque da parte nostra grande ottimismo per il futuro, sia pure nella consapevolezza che stiamo tutti vivendo tempi complicati.