Blockchain per il tessile. Opportunità e sfide

Intervista a Marco Epicoco – Co-fondatore e CEO Wel Srl

WEL Srl Società italiana fondata nel 2017, Wel è specializzata nello sviluppo di soluzioni per la digitalizzazione dei processi di lavoro, utilizzando tecnologie hardware e software in ambito Blockchain, IOT, IIOT e Wearables.

Nata da poco più di dieci anni, la Blockchain rappresenta oggi uno dei fronti caldi dellinnovazione, con enormi potenzialitàà applicative in ambito finanziario e assicurativo, ma anche nelle pubbliche amministrazioni, nella logistica e nellindustria. Quali vantaggi tecnici offre in generale la Blockchain rispetto alle tecnologie tradizionali? Quali sono le applicazioni in questo momento più promettenti e interessanti?

Dobbiamo iniziare facendo un micro focus su quello che è la blockchain, una tecnologia che sfrutta le caratteristiche di una rete informatica a nodi e che consente di gestire e aggiornare, in modo univoco e sicuro, un registro contenente dati e informazioni, il tutto in maniera aperta, condivisa e distribuita, senza la necessità di un’entità centrale di controllo e di verifica.

La blockchain permette di gestire un database in modo distribuito, e rappresenta – in estrema sintesi – un’alternativa agli archivi centralizzati, nel senso che consente di controllare l’aggiornamento dei dati con la collaborazione dei partecipanti alla rete, e con la possibilità di avere dati condivisi, accessibili e distribuiti presso tutti i partecipanti.

Riassumendo: la blockchain rappresenta un passo in avanti epocale rispetto alla classica cloudification, e permette di garantire l’immutabilità – e di conseguenza la certificazione – dei dati che in essa transitano, diventando in sostanza un veicolo per autenticare le informazioni digitali e per creare valore aggiunto da esse.

Le applicazioni della blockchain sono innumerevoli. Per esempio:

  • nella Sharing economy, nell’ottica di un’economia veramente decentralizzata e di condivisione;
  • nella Governance, rendendo tutti i risultati accessibili e disponibili agli utenti, con una tecnologia di database distribuita che potrebbe dare piena trasparenza alle elezioni o per qualsiasi altro tipo di sondaggio;
  • in mondi come l’Internet of Things e il Data Management, ambiti nei quali il mix con la blockchain rende possibile l’automazione della gestione remota dei sistemi, facilitando uno scambio di dati tra oggetti e meccanismi e combinandolo con la certificazione del tutto, per un valore aggiunto enorme in termini di qualità e di trasparenza.

 

Anche nel mondo tessile si parla molto oggi di Blockchain, e di recente per esempio colossi come Lvmh, Prada e Richemont hanno dato lavvio a un nuovo grande progetto per il settore chiamato Aura Blockchain Consortium. Mentre il Progetto Trick, per lutilizzo della Blockchain nella tracciabilità tessile, è a guida italiana, e coinvolge diverse importanti realtà del tessile Made in Italy. Questi e altri grandi progetti di questo genere, incentrati sulluso della Blockchain, in che misura potranno nei prossimi anni rivoluzionare il mondo del tessile-moda?

L’utilizzo della blockchain nel settore tessile e moda può offrire innumerevoli vantaggi, non solo in termini di competitività ma anche per quanto riguarda la protezione e la valorizzazione dei propri diritti di proprietà intellettuale. Un’applicazione molto interessante, a questo proposito, è da individuare negli Smart Contracts, o Contratti Digitali, che proteggono i copyright e automatizzano la vendita di lavori creativi online, eliminando i rischi connessi all’esistenza di copie di un file e alla loro distribuzione senza il consenso dell’autore.

Ma il potenziale che la blockchain può offrire per il settore tessile non finisce qui!

Penso in particolare alla possibilità di abbinare la blockchain ai documenti relativi a particolari procedimenti di produzione di un filato o di un tessuto e alle prove di utilizzo, documenti dunque relativi alla filiera produttiva di un capo di abbigliamento – per esempio – “Made in Italy”. Da questo punto di vista la blockchain può dimostrarsi molto utile, perché permette di tracciare la filiera produttiva accrescendo la trasparenza e la fiducia dei consumatori, e consentendo di prevenire i diffusi tentativi di contraffazione del prodotto, consolidando le certificazioni relative all’origine, alla lavorazione e alla qualità dei prodotti finali.

La blockchain permette quindi di precostituire, come prova certa, l’immutabilità del dato/documento, introducendo nel futuro del mondo tessile-moda– quando sarà pienamente disciplinata a livello normativo – quella piena tracciabilità e trasparenza che da tempo i consumatori richiedono. Il consumatore, così come ogni attore di questo gigantesco ecosistema, avrà dunque la possibilità di risalire all’intero ciclo di vita del prodotto tessile, dalla materia prima al prodotto finito, assicurandosi una maggiore sicurezza e livelli più alti di comfort nell’acquisto.

 

Guardando ad applicazioni concrete e specifiche per le Pmi, in che modo la Blockchain può aiutare nella quotidianità unazienda tessile di produzione? Quali opportunità può offrire?

 Il modo migliore per rispondere a questa domanda è attraverso un esempio pratico, vissuto in prima persona da WEL. Un’azienda tessile nostra cliente è andata a interfacciarsi con l’interezza del proprio sistema produttivo, con l’obiettivo di digitalizzare i processi e di abilitare una piena tracciabilità e localizzazione della produzione stessa.

Poter collezionare dati dai macchinari, e al contempo poter tener traccia dei differenti step di produzione ai quali il prodotto è stato sottoposto, era l’obbiettivo dell’azienda, e per realizzarlo WEL ha sviluppato una struttura di localizzazione BIoT, oltre che logiche di interconnessione dei macchinari.

La capacità dell’azienda di inserirsi all’interno del mondo della tracciabilità come sviluppatrice di sistemi BIoT, sviluppando dunque il particolare binomio tra Blockchain e IoT, ha permesso di creare una sinergia in grado di certificare il dato generato dai dispositivi IoT sin dalla sua origine grazie alla Blockchain, tecnologia che, come ulteriore valore aggiunto, ha la caratteristica di essere permissionless.

Inoltre, la possibilità di scalare la soluzione su tutti i differenti attori agenti nel mercato tessile, e quindi di raccogliere attraverso la piattaforma i dati protetti per prodotti, semilavorati e servizi lungo tutta la catena di fornitura, renderà sempre più concreta la possibilità di realizzare modelli di supply chain trasparenti, al fine di garantire la qualità di produzione e di definire la provenienza dei prodotti in modo univoco

 

Wel è una società italiana che offre consulenza e soluzioni innovative per la digitalizzazione aziendale attraverso tecnologie IoT, Blockchain e Wearable. Come nasce Wel? Quali sono i vostri punti di forza e i progetti più interessanti ai quali state lavorando?

Wel, fondata nel 2017, è nata dalla vena creativa dei due founder Marco Epicoco e Stefano Grima, che grazie all’esperienza acquisita nella gestione di processi in ambito industriale e finanziario, hanno deciso di scalare quello che è il loro know-how nel mondo 4.0, tramite lo sviluppo di soluzioni basate su IoT, Wearable e Blockchain. L’obiettivo è quello di supportare le aziende nel loro tentativo di provare a rispondere alle tematiche fondamentali di quest’epoca 4.0:

  • generare e remotizzare i dati di produzione per la digitalizzazione dei processi;
  • certificare percorsi in ottica di tracciabilità;
  • istruire e favorire l’utilizzo dei dati al fine di efficientare, creare risparmio e generare nuovi modelli di ricavo.

La forza di WEL sta nell’aver individuato quelle che sono le necessità chiave maggiormente presenti nei differenti settori, e nell’aver avuto la lungimiranza di proporre soluzioni capaci di porsi nel mercato in maniera orizzontale, scalabile e customizzabile. Un dettaglio interessante, infine, è il fatto che tutti i prodotti WEL sono nati e basati su Brainy, un Hub IoT nativo blockchain, che non solo permette la gestione di device IoT e la raccolta dei dati, ma anche la certificazione di questi ultimi fin dalla loro origine.

 

CASE STUDY – DE PALMA

Un interessante caso di studio è rappresentato da De Palma, società biellese specializzata nella riqualificazione di fibre di origine animale.

De Palma adotta un processo di lavorazione completamente atossico e sostenibile, che partendo dallo scarto della materia prima genera nuova materia prima, in base ai principii dell’economia circolare.

Il problema è che come tante realtà italiane di altissimo livello, De Palma non riusciva ad esprimere e a comunicare pienamente il proprio valore a causa dell’adozione di processi ancora troppo legati al mondo analogico.

Attraverso il supporto di WEL e dell’ERP provider, è stato implementato in De Palma un moderno sistema di B-IoT che permette di tracciare e rilevare i vari passaggi di lavoro, attraverso lo standard GS1, per poi esportare in blockchain i dati relativi alla singola commessa.

Questo ha generato:

  • Risparmio (grazie al monitoraggio in real time delle varie fasi di lavoro sono stati rilevati colli di bottiglie e sprechi);
  • Efficienza (l’analisi dei dati ha permesso di migliorare il modello di lavoro);
  • Controllo di gestione evoluto (un più preciso e puntuale controllo dei costi derivanti da risorse, macchinari e materia prime);
  • Awaraness (la blockchain ha permesso di comunicare agli stakeholder della catena e al cliente finale il “valore aggiunto“ dato dai processi di lavorazione);
  • Aumento delle vendite;
  • Esclusività del prodotto;
  • Trasparenza.

Tecnicamente il sistema ha previsto l’uso di diverse tecnologie:

  1. Implementazione dell’hub IoT Brainy nativo blockchain adibito a raccolta dati, middleware integrativo e device management;
  2. Implementazione di un flusso RFID per il monitoraggio della materia prima all’interno del processo produttivo;
  3. Integrazione ed export dati dalle macchine produttive;
  4. Implementazione di un’infrastruttura RTLS UWB di tracking per il monitoraggio delle risorse all’interno dell’ambiente produttivo;
  5. Fornitura di dispositivi wearable agli operatori in grado di seguirne i movimenti, e soprattutto – in ottica di safety & security – determinazione man down e anomalie dei parametri medici basici (battito cardiaco, onda respiratoria e temperatura);
  6. Integrazione dei sensori per il monitoraggio dei parametri ambientali all’interno dell’area produttiva;
  7. Integrazione verso l’ERP per lo sharing dei dati produttivi;
  8. Gestione dei dati generati attraverso il modello GS1;
  9. Implementazione del flusso blockchain permisionless Ethereum relativo ai dati a “valore“ generati dal sistema.

Con un investimento completo inferiore ai 100mila euro è stata portata nel mondo dell’industria 5.0 una PMI italiana di qualità.

 

 



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