DATASYS. LE INTERVISTE DOPPIE ep.1

DATASYS. LE INTERVISTE DOPPIE ep.1

Intervista doppia a Antonio Falletta (Direttore Commerciale) e Michele Fumagalli (Direttore Tecnico)

1. Ciao! Come vuoi presentarti ai lettori del Datasys Magazine? Chi sei? Quali sono le tue passioni e i tuoi hobby?

ANTONIO FALLETTA: Sono Antonio Falletta, Direttore Commerciale di Datasys Network. La mia grande passione è la politica, e nel tempo libero mi piace andare al mare e praticare sport, soprattutto la canoa.

MICHELE FUMAGALLI: Sono Michele Fumagalli, Direttore Tecnico di Datasys Network. Le mie passioni sono la montagna, la falegnameria e l’organizzazione di eventi folcloristici sul lago d’Orta.

 

2. Quando hai iniziato a lavorare in Datasys? Cosa ricordi di quando hai cominciato a lavorare con noi e del primo anno di lavoro?

ANTONIO FALLETTA: Ho iniziato a lavorare in Datasys nel settembre del 2014. Del primo anno in azienda ho un bellissimo ricordo, sono stato accolto bene da tutti, mi sono sentito subito a casa e dopo poche settimane ero già perfettamente integrato nella squadra.

MICHELE FUMAGALLI: Sono arrivato in Datasys nel lontano 1988. Venivo da un altro mondo informatico (lavoravo in Olivetti) e all’inizio ho impiegato un po’ di tempo a capire le dinamiche di una realtà per me nuova, ho dovuto imparare nuovi linguaggi e nuovi stili di comunicazione. Mi sono trovato comunque bene fin da subito, e oggi – a distanza di trentaquattro anni – sono ancora qui nella nostra sede di Milano.

 

3. Cosa apprezzi maggiormente del tuo lavoro e quali sono – secondo te – le caratteristiche positive e i punti di forza del mondo Datasys?

ANTONIO FALLETTA: L’aspetto che trovo più interessante nel mio lavoro è la possibilità di incontrare tanti imprenditori e manager e di conoscere da vicino realtà aziendali importanti del Made in Italy. Frequento ambienti e persone stimolanti e sono a contatto quotidianamente con i pregi e i difetti, le problematiche e le caratteristiche positive della manifattura italiana.

Il punto di forza di Datasys Network è l’aver costruito negli anni un’organizzazione dedicata al cliente, in grado di costruire progetti di alta qualità e disegnati su misura, con soluzioni ERP di nostra proprietà. Di software house generaliste, che rivendono prodotti internazionali standardizzati rispetto ai quali non hanno né la proprietà né il controllo, ce ne sono tante. Di “sartorie” dell’informatica come Datasys ce ne sono poche. Prendiamo per mano il cliente e lo seguiamo passo passo fino al traguardo.

MICHELE FUMAGALLI: La cosa che mi piace di più, nel mio lavoro, è la grande varietà ed eterogeneità delle situazioni. Ogni giorno è diverso dal precedente, perché realizziamo “vestiti informatici” su misura per ogni cliente, con un alto livello di qualità e di creatività. Naturalmente nel mio lavoro ci sono anche le difficoltà, non solo i momenti belli, ma ogni difficoltà è diversa da quella che la precede. Di certo è impossibile annoiarsi. Inoltre apprezzo molto, in Datasys, l’autonomia che la proprietà mi ha sempre concesso nella gestione della mia squadra e la possibilità di lavorare in un bell’ambiente, con persone di valore e all’interno di un team affiatato. A parte nell’infanzia e nella vecchiaia, passiamo di fatto la maggior parte della nostra vita al lavoro e quindi è fondamentale lavorare in un contesto piacevole e con persone interessanti!

 

4. Dal punto di vista professionale qual è stato il momento più importante, e quale il risultato più significativo, che hai raggiunto da quando lavori in Datasys? Vuoi raccontarci poi anche un aneddoto curioso o divertente riguardante la Datasys?

ANTONIO FALLETTA: Il momento più importante per me è stato sicuramente nel 2019, quando la proprietà ha scelto me – che ero uno dei commerciali di Datasys – come nuovo Sales Manager dell’azienda. Quel frangente ha rappresentato al tempo stesso un avanzamento di carriera molto significativo, un segnale di fiducia nei miei confronti e anche un’attribuzione di responsabilità che mi spinge a dare il meglio per raggiungere gli obiettivi.

Un aneddoto che oggi ricordo con divertimento riguarda una lunghissima riunione, alcuni anni fa, in un’importante azienda lombarda che stava diventando nostra cliente. Eravamo sotto Natale e il contratto che ero lì per firmare era uno dei contratti di primo piano, con in ballo cifre molto consistenti. Uno di quei contratti, insomma, che possono cambiare in positivo l’andamento di un’annata o rappresentare la ciliegina sulla torta di un anno andato molto bene. Mi trovavo negli uffici dell’azienda con il titolare, suo figlio e la responsabile amministrativa, i quali mi avevano praticamente “sequestrato”. Non so se si possa parlare di “rapimento” ma praticamente sono stato lì per sette ore, senza poter mangiare né bere nulla, perché non volevano firmare fino a che non avessero ottenuto un ulteriore sconto. Io chiamavo il CEO di Datasys e chiedevo se potevo fare uno sconto, ma lui mi bloccava perché eravamo già scesi troppo con le cifre stabilite; i clienti mi invitavano a richiamare il CEO, e io ogni mezz’ora continuavo come un automa con queste telefonate assolutamente inutili, perché di fatto non mi davano l’ok per lo sconto richiesto ed era inutile continuare a insistere. Non volevo però contrariare il cliente, ma alla fine – a un certo punto – mi sono alzato e mi sono avviato esasperato verso l’uscita. A quel punto il titolare mi ha fermato e mi ha chiesto: “Falletta, ha fatto davvero tutto quello che poteva fare per farci avere uno sconto? Ci ha provato veramente?”, e io “Sì, più di così non posso fare, non ho la possibilità di fare ulteriori sconti, come vedete è impossibile”. Allora il titolare mi ha invitato a sedermi, ha firmato il contratto, ha fatto portare da mangiare e da bere per tutti e mi ha regalato il classico panettone di Natale. Un lieto fine insomma, ma con un percorso decisamente sofferto per arrivare al traguardo…

MICHELE FUMAGALLI: I momenti più importanti per me sono stati due: lo sviluppo nel 1988 – quando sono uscite le ACG di IBM – dei nuovi pacchetti contabili; lo sviluppo, molti anni dopo, di Vela Finance, la nostra soluzione software proprietaria per la contabilità, la tesoreria e il controllo di gestione. Sono stati entrambi due passaggi impegnativi ma gratificanti, con la soddisfazione di avere un ruolo importante nello sviluppo di applicazioni totalmente nuove.

Un aneddoto curioso, risalente agli anni Ottanta, riguarda un cliente che si lamentava dicendo che la storicizzazione fatta dal nostro applicativo non funzionava bene. Ai tempi si usavano ancora i floppy disk, e in pratica i dati salvati su quei supporti risultavano – a detta dal cliente – del tutto compromessi e inutilizzabili. Dopo aver fatto dei controlli, dopo aver verificato che effettivamente il cliente aveva ragione, ci eravamo interrogati a lungo per cercare le cause e le possibili soluzioni di una criticità che risultava incomprensibile. Dopo qualche giorno abbiamo scoperto qual era il problema e ancora oggi, ripensandoci, mi viene da ridere. Il responsabile amministrativo utilizzava dei magneti per attaccare i floppy disk a una sorta di lavagna e quindi i floppy disk si smagnetizzavano! Per fortuna abbiamo visto noi i magneti andando nei loro uffici, e a distanza di oltre trent’anni mi chiedo come sia possibile che in quell’azienda nessuno si sia accorto che non è una grande idea usare dei magneti per fissare dei supporti di tipo magnetico…

 

5. Dicci un pregio e un difetto del /della collega che sta condividendo con te questa intervista doppia e raccontaci qualcosa su come avete collaborato e collaborate in azienda (successi, scontri, discussioni, dibattiti)?

ANTONIO FALLETTA: Diciamo che Michele non è celebre per le sue doti di diplomazia. È molto diretto, al limite della ruvidezza, nel dire quello che pensa. Poi è molto prudente, talvolta secondo me troppo prudente, e tende sempre – in una fase iniziale – a smorzare gli entusiasmi dei commerciali sottolineando, talora in maniera eccessiva, le difficoltà tecniche legate ai progetti e alle richieste del cliente.

Però Michele ha un grande pregio: è “lento” nel dire di sì a un progetto, all’inizio pone sempre problemi e ostacoli che io non vedo, ma poi – quando si convince e dà l’ok a un progetto – diventa una macchina da guerra e non sbaglia un colpo. Non ho mai sentito un cliente lamentarsi con Michele e con la sua squadra. Ottenere un sì da lui è sempre un processo lungo e sofferto, ma quando dice di sì è sì, senza sé e senza ma. In questo indubbiamente Michele è una garanzia. E poi, sicuramente, nel tempo si è creato tra di noi un rapporto di stima che va oltre il lavoro, e diciamo che a un pranzo o a un aperitivo con lui partecipo sempre volentieri.

MICHELE FUMAGALLI: Il difetto di Antonio è che vuole fare in prima persona le analisi tecniche, non vuole arrendersi al fatto che fa il Direttore Commerciale, non il Direttore Tecnico, e non può fare tutto lui! È vero che tanti anni fa ha iniziato effettivamente la sua carriera lavorativa come programmatore, ma ormai da tempo immemore fa un altro mestiere e dovrebbe affidarsi maggiormente alle analisi fatte da me e da chi fa il mio lavoro.

Detto questo, Antonio ha sicuramente alcuni grandissimi pregi: l’elasticità nelle trattative con i clienti, la capacità camaleontica di adattarsi con estrema rapidità all’evoluzione delle richieste e delle esigenze delle aziende, la velocità nella comunicazione e nelle decisioni, l’esperienza – e direi quasi il talento – nel mediare diplomaticamente tra istanze contrastanti, consentendo sempre – anche nei frangenti più complicati – di trovare la soluzione migliore per il cliente e per noi.



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