Filo. La fiera internazionale dei filati

Filo. La fiera internazionale dei filati

Intervista a Paolo Monfermoso – General Manager Filo

FILO – Importante fiera internazionale b2b dedicata a filati e fibre per tessuti di abbigliamento, arredamento, tessuti tecnici e filati per maglieria. Filo nasce nel 1993, si svolge due volte all’anno a Milano ed è organizzata da AssoServizi Biella Srl, la società di servizi dell’Unione Industriale Biellese.

 

 

Con due appuntamenti fieristici ogni anno e con numeri in continua crescita, Filo è oggi un punto di riferimento internazionale per il mondo dei filati. Come è andata l’edizione numero 59 della fiera, che si è svolta a Milano il 22 e 23 febbraio 2023?

La 59ª edizione di Filo è andata molto bene. Il Salone continua la sua crescita per numeri e per contenuti: il successo del Salone è dovuto in primo luogo alla fiducia che le aziende espositrici continuano a rinnovare a Filo, alla qualità e alla capacità innovativa delle collezioni esposte. Sull’altro versante, vi contribuisce il costante aumento del numero e della qualità dei buyer presenti in fiera, e nell’ultima edizione, a febbraio, abbiamo registrato un particolare incremento degli stranieri.

 

Filo compie quest’anno trent’anni. In tre decenni di fiera come è cambiato il mondo dei filati? Quali sono le nuove tendenze e le tematiche che hanno acquisito maggiore importanza nel tempo, dalla sostenibilità alla tracciabilità, dalle questioni economiche all’innovazione tecnologica e di prodotto?

In trent’anni è ovviamente cambiato molto nel mondo dei filati. Il comparto ha subito ristrutturazioni, anche pesanti, a seguito delle diverse crisi. Non è cambiato solo il contesto economico, sono cambiate le preferenze stesse dei consumatori e dunque, per via mediata per chi è a monte della filiera, sono cambiate le richieste che arrivano dai clienti alle filature.

Quello che non è cambiato è il dato di fondo: produzione di qualità, ricerca e innovazione sono sempre premiate dal mercato. Il cambiamento è uno stimolo per le aziende come quelle che espongono a Filo, come dimostra il fatto che un buon numero di espositori sono presenti a Filo fin dalle prime edizioni.

La sostenibilità è certo il tema del momento. Filo l’affronta secondo la sua filosofia, ovvero puntando su un concetto di sostenibilità che comprenda non solo il rispetto dell’ambiente, ma anche la sostenibilità sociale ed economica. Puntiamo, come sempre, sulla concretezza delle soluzioni: per esempio attraverso il nostro progetto FiloFlow l’obiettivo è far conoscere il percorso compiuto dalle aziende in tema di sostenibilità. Le nostre aziende espositrici hanno intrapreso da tempo percorsi verso processi di produzione più sostenibili e più responsabili, ma non sempre riescono a comunicarlo al mercato, soprattutto le piccole aziende hanno difficoltà in questo campo. D’altra parte, non si può pensare di avere un prodotto finito realmente sostenibile se non sono sostenibili i materiali che lo compongono e tutto il processo di lavorazione precedente al suo arrivo nei negozi.

 

Quali sono i punti di forza di Filo? Quali idee e quali nuovi progetti potrebbero concretizzarsi nelle prossime edizioni della fiera?

Il punto di forza di Filo è proporsi come una piattaforma di lavoro, un luogo di incontro tra offerta e domanda di filati; un luogo dove nascono, crescono e si rafforzano collaborazioni. È per questo che nel corso degli anni abbiamo aperto le porte di Filo alle tintorie e ai produttori di fibre. Vogliamo offrire a espositori e visitatori una visione di filiera. È un approccio ormai irrinunciabile: temi come quello della tracciabilità, del riuso dei prodotti o dell’eco-design non possono che essere affrontati in un’ottica di filiera.

Per quanto riguarda Filo, i nostri progetti prevedono di rafforzare queste nostre caratteristiche, offrendo a espositori e visitatori i servizi di cui hanno bisogno per crescere e per rafforzarsi su mercati sempre più esigenti e competitivi. Cito a titolo di esempio due iniziative degli ultimi tempi: FiloFlow – il nostro progetto di sostenibilità che di edizione in edizione guadagna adesioni e consensi; e-Filo – la nostra vetrina digitale, che permette di mantenere aperto il dialogo e la collaborazione tra le aziende lungo tutto il corso dell’anno.

 

Il settore tessile italiano ha dovuto attraversare negli ultimi anni diverse tempeste, dal Covid allo shock energetico, dalla crisi delle supply chain globali alle continue tensioni geopolitiche internazionali. Com’è oggi la situazione del tessile Made in Italy? Quali sono per le aziende le maggiori difficoltà e quali potrebbero essere invece le nuove opportunità da cogliere?

La filatura ha chiuso positivamente il 2022, si sono registrati aumenti a due cifre di produzione e fatturato. Continuano a preoccupare i rincari delle materie prime (dalla lana al poliestere), gli aumenti dei prezzi dell’energia, l’inflazione, il rialzo dei tassi che potrebbe trasformarsi in una stretta creditizia. Ma se questi sono i principali problemi contingenti della nostra industria, altre tematiche rappresentano autentiche sfide per il futuro del tessile: formazione, digitalizzazione, la stessa sostenibilità. Per affrontare queste tematiche che porteranno a una trasformazione del settore le imprese devono imparare a fare rete, a creare sinergie tra di loro e con altre istituzioni. Per la formazione, per esempio, è necessaria una stretta collaborazione con il mondo della scuola, come già si intravede con l’esperienza degli ITS TAM (penso a quello di Biella e ad altri ITS importanti in altri distretti tessili). Il compito di una fiera come Filo è accompagnare le imprese in questi veri e propri cambiamenti di paradigma, aiutarle a trasformare le sfide in opportunità. È anche per questo che Filo si è sempre mostrato aperto a qualsiasi forma di sinergia e continuerà a farlo anche in futuro.



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