Mobile First. Che cosa cambia veramente per le aziende?

Mobile First. Che cosa cambia veramente per le aziende?

Mobile First. Che cosa cambia veramente per le aziende?

A cura di Luigi Torriani e Giuseppe Romeo

Da oltre sei anni si parla di Mobile First Indexing, cioè della decisione – più volte annunciata da Google – di dare priorità assoluta ed esclusiva, nell’indicizzazione, ai siti che sono ottimizzati per essere fruiti da smartphone e tablet.

Già nel 2015 le ricerche su Google da dispositivi mobili hanno superato per la prima volta – a livello globale – le ricerche da pc, e negli anni successivi questa tendenza apparentemente inarrestabile è andata ulteriormente accentuandosi.

Il 4 novembre del 2016 Google ha dunque ufficialmente posto le prime basi – con questo comunicato – per la rivoluzione del Mobile First Indexing:

la maggior parte delle persone che oggigiorno effettuano ricerche su Google utilizza un dispositivo mobile. Tuttavia, i nostri sistemi di ranking tendono ancora a consultare la versione desktop dei contenuti di una pagina per valutarne la pertinenza per l’utente. Ciò può causare problemi quando la pagina per dispositivi mobili include meno contenuti di quella per computer desktop perché i nostri algoritmi non valutano la pagina effettivamente visualizzata da un utente che esegue ricerche su un dispositivo mobile. Per rendere più utili i risultati, abbiamo avviato alcuni esperimenti per passare all’indicizzazione con priorità ai contenuti per dispositivi mobili. Anche se l’indice di ricerca continuerà a essere un unico indice di siti web e app, con il tempo i nostri algoritmi useranno principalmente la versione per dispositivi mobili dei contenuti di un sito per classificarne le pagine, comprendere i dati strutturati e mostrare nei nostri risultati gli snippet derivanti da queste pagine”.

Un anno e mezzo dopo, il 26 marzo 2018, in un nuovo comunicato Google ha fatto riferimenti ancora più espliciti al concetto di Mobile First Index, consigliando a tutti – in sostanza – di convertire i propri siti rendendoli Mobile Friendly:

Oggi annunciamo che dopo un anno e mezzo di attenta sperimentazione e test, abbiamo iniziato a migrare i siti che seguono le best practice per l’indicizzazione mobile-first. (…) Continuiamo ad avere un unico indice che utilizziamo per fornire i risultati di ricerca. Non abbiamo un indice mobile-firstseparato dal nostro indice principale. Come sempre la versione desktop viene indicizzata, ma attenzione: sempre di più utilizzeremo le versioni mobili dei contenuti. Per il momento, comunque, se disponi solo di contenuti desktop, continuerai ad essere rappresentato nel nostro indice”.

In seguito, a partire dal 1° Luglio 2019, il Mobile First Indexing è stato abilitato di default per tutti i nuovi siti (quelli che non erano ancora online prima di questa data), mantenendo per il momento ancora indicizzati i vecchi siti, anche se non correttamente fruibili da mobile.

Nel settembre del 2020 avrebbe dovuto scattare il Mobile First Indexing per tutti i siti, vecchi e nuovi, ma la data è stata poi spostata a marzo 2021, e poi ulteriormente rinviata.

In questo momento non c’è una data precisa – e forse la transizione proseguirà ancora per po’ e sarà graduale – ma una cosa è certa: la strada scelta da Google è quella dellindicizzazione dei soli contenuti che sono correttamente impostati per le versioni mobile, il che significa che a breve chi non ha un sito impostato in maniera ottimale perderà traffico e non troverà il proprio sito posizionato e indicizzato tra i risultati di ricerca.

Sono innumerevoli i blog e i post “amatoriali” che propongono di rifare il proprio sito in un modo o in un altro per adeguarsi al Mobile First Indexing, facendo ipotesi e avanzando suggerimenti di ogni genere, non sempre in modo puntuale e fondato.  La cosa migliore – per unazienda – è fare chiarezza rivolgendosi per una consulenza a dei professionisti del settore, per capire se il proprio sito va già bene così com’è oppure se, e in che misura, va rifatto o modificato. Giuseppe Romeo, fondatore della nuova agenzia milanese di marketing e pubblicità “PennaFritta – Famiglia Creativa“, è la persona giusta per capire qualcosa di più sul Mobile First Indexing e su come intervenire – subito – per non perdere questo treno che sta per passare.

 

MOBILE FIRST INDEXING IL COMMENTO DI GIUSEPPE ROMEO 

Per comprendere e adeguarsi al Mobile First Indexing è necessario anzitutto fissare un concetto fondamentale: non esistono indicizzazioni Google differenti per desktop e mobile, ne esiste una sola valida per entrambi. La grande novità è che progressivamente Google sta migrando l’indicizzazione prendendo dalla versione mobile anziché da quella desktop. Ma come è possibile verificare se il proprio website sia “ben attrezzato” per sopravvivere a tali cambiamenti? Innanzitutto con dei check tecnici dell’architettura digitale, controllando e migliorando la page speed (in particolare quella mobile) e analizzando diversi aspetti del mobile design del website (dimensioni testo, elementi cliccabili, padding…). Detto ciò, come per il tagliando periodico della propria automobile, l’occhio dell’esperto è decisivo sia per il presente sia per il futuro perché “Mobile is the new normal” e lo sarà per molto tempo. Rimanere al passo dunque non è una scelta bensì una necessità.



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