Intervista a Muzaffer Kayhan – General Manager Soktas
SOKTAS –Importante azienda tessile turca, fondata nel 1971 e quotata in Borsa a partire dal 1995, Soktas è specializzata nella produzione di tessuti in cotone e misti per camiceria e per giacche e pantaloni. Ha sede centrale a Söke.
Soktas ha un grande showroom di moda a Istanbul e ha un reparto di ricerca e sviluppo che può contare su un team di oltre 40 persone. Dal punto di vista del design tessile e dello studio finalizzato a migliorare bellezza ed efficienza dei tessuti quali sono i punti di forza di Soktas e quali sono i progetti più creativi e più innovativi portati avanti negli ultimi anni? Può parlarci del progetto Meander 71?
Il progetto Meander 71 è sicuramente uno dei progetti più innovativi e creativi che abbiamo portato avanti negli ultimi anni, e fa capire bene che cosa intendiamo per ricerca, sviluppo e innovazione. Il progetto consiste – in estrema sintesi – nello sviluppo di una nuova varietà di cotone. Abbiamo lavorato in collaborazione con il Cotton Research Institute of Turkey e siamo effettivamente riusciti a sviluppare quello che è ad oggi il primo cotone a fibra lunga coltivato in Asia Minore. È un cotone che abbiamo piantato nei campi di Söke, vicino alla sede centrale della nostra azienda, e che consente di produrre fibre eccezionalmente forti, fini e setose. Al momento siamo gli unici nel mondo a coltivare e a lavorare questo cotone speciale, ecosostenibile e al tempo stesso adatto a produzioni di altissima qualità. I filati che si ricavano lavorandolo sono assolutamente competitivi e non sono inferiori rispetto alle prestigiose varietà egiziane Giza, che pure continuiamo a utilizzare in speciali linee a rilascio limitato di tessuti di cotone superfini.
Soktas partecipa a Trash-2-Cash, progetto finanziato dall’Unione Europea con l’obiettivo di creare nuovi tessuti riciclando i rifiuti tessili, ed è parte attiva anche nel progetto NeoCell, che ha lo scopo di produrre tessuti da cellulosa e fibre naturali. Dal punto di vista qualitativo si possono ottenere – riciclando – dei prodotti analoghi a quelli in cotone standard? È possibile conciliare qualità e rispetto dell’ambiente?
Riciclare oggi è fondamentale per salvaguardare l’ambiente, e siamo molto orgogliosi di essere un’azienda eco-consapevole e di prendere parte a importanti progetti internazionali come Trash-2-Cash e NeoCell. Parliamo però di progetti che hanno appena finito o stanno per finire le fasi di test, per cui è ancora presto per dare giudizi sulla qualità dei prodotti. Al momento il prodotto finale che stiamo ottenendo è una fibra che è adatta non per articoli di lusso ma per realizzare t-shirt e altri articoli di base, ma i team che lavorano su questo fronte operano instancabilmente per migliorare i prodotti e per ampliarne l’area di utilizzo.
Soktas oggi vende anche online e ha dei propri canali e-commerce. Quanto è importante questo comparto commerciale dal punto di vista dell’immagine e dal punto di vista del business?
La vita nel 21° secolo è estremamente veloce, e il tempo è oggi la merce più importante e più costosa del mondo. È chiaro che in questo contesto anche le tendenze dei consumatori si evolvono e si adattano a questi ritmi: raramente abbiamo il tempo di andare a fare piacevoli gite di shopping e gli acquisti più importanti ormai li facciamo online, in genere direttamente dai nostri smartphone. I nostri clienti non fanno eccezione: vogliono essere in grado di acquistare la qualità della maglietta o del tessuto a cui sono abituati ovunque si trovino e in qualsiasi momento. Abbiamo dunque avviato due siti di e-commerce: shop.soktas.com per tessuti che il cliente può poi portare dal proprio sarto per farli trasformare in camicie, e www.gizahouse.com per acquistare camicie realizzate e confezionate direttamente da noi. Abbiamo anche intenzione di introdurre a breve sui nostri siti di e-commerce delle nuove funzioni, e in particolare vogliamo offrire ai clienti la possibilità di indicare le proprie misure e di ordinare una camicia fatta su misura.
Nel settore tessile oggi è fondamentale il fattore velocità. Come vi muovete su questo fronte e che cosa fate in concreto per velocizzare e per accorciare i tempi di consegna?
La velocità è sempre stata un fattore importante nel settore tessile, ma oggi lo è molto di più rispetto a un tempo ed è ormai un fattore decisivo. I nostri clienti, anche i marchi di alta moda con cui collaboriamo, stanno iniziando a eliminare le regolari collezioni a due stagioni e optano spesso per una transizione più fluida con le collezioni di quattro stagioni o per la modalità del “guarda ora, acquista ora”. È il successo dei marchi di fast fashion come H&M e Zara che sta spingendo tutti, anche nell’alta moda, in questa direzione. Le persone oggi non sono più disposte ad aspettare per poter comprare qualcosa che vedono su una rivista o online, e questo spinge i marchi a provare a mettere nuovi prodotti nelle loro linee molto rapidamente e continuamente. Di conseguenza, evidentemente, i tempi di consegna dei produttori come SOKTAS sono diminuiti drasticamente.
Credo comunque che il nostro know-how ci consenta di rispondere in modo altamente competitivo a queste richieste. Noi di SOKTAS siamo sempre in grado di produrre nelle quantità e nelle tempistiche (sempre più ridotte) che il mercato richiede, grazie a una meticolosa pianificazione e in virtù di una serie di innovazioni che abbiamo introdotto nei processi di produzione.
Cosa pensa dell’andamento ed evoluzione del mercato tessile in questi ultimi anni? Come è cambiato il settore tessile, a livello mondiale, e come potrebbe cambiare nei prossimi anni?
I grandi cambiamenti che il settore tessile ha attraversato negli ultimi anni sono legati essenzialmente a due elementi: il fattore velocità (di cui abbiamo parlato in precedenza) e la questione dell’ecologia e della sostenibilità ambientale e sociale. Le persone oggi hanno una coscienza ambientale ed etica, hanno una consapevolezza dei problemi che prima non avevano, si informano e si preoccupano di dove e di come sono stati realizzati i prodotti che intendono acquistare. Questa tendenza storica rappresenta secondo me un fenomeno molto positivo per il settore dell’industria tessile, che per troppo tempo in passato si è caratterizzata negativamente per lo sfruttamento eccessivo sia delle persone sia delle risorse naturali. Credo che sarà proprio il tema della sostenibilità (in senso sociale e in senso ecologico) il fulcro intorno al quale si muoveranno anche nei prossimi anni le nuove tendenze globali del settore; lo penso e al tempo stesso me lo auguro.