Comenda. L’azienda capostipite del Gruppo Ali

Comenda. L’azienda capostipite del Gruppo Ali

Intervista ad Andrea Bertone – Direttore Generale di Comenda Ali Group Srl

A cura di Luigi Torriani

COMENDA ALI GROUP SRL – Società leader nella produzione di lavastoviglie industriali, Comenda viene fondata nel 1963 a Milano da Luciano Berti, ed è l’azienda capostipite da cui ha preso vita negli anni l’intero Gruppo ALI, che è tutt’ora di proprietà della famiglia Berti e che è oggi la maggiore realtà industriale internazionale del foodservice equipment, con un fatturato di oltre 2,2 miliardi di euro.

Nel settore delle macchine per il lavaggio professionale Comenda ha in catalogo oltre 200 soluzioni, dalle piccole lavatazze per i bar fino ai grandi sistemi di lavaggio per alberghi, ristoranti, mense, ospedali e catering. Quali sono i vostri prodotti e servizi di punta? E quali sono i Paesi e i mercati esteri per voi più importanti? Quanto conta per Comenda il mercato interno italiano, quanto i mercati europei e quanto i mercati extra Ue?

Le macchine per il lavaggio professionale da noi prodotte e distribuite si dividono in due grandi categorie:

  • macchine a ciclo
  • macchine a tunnel

Le macchine a ciclo (lavabicchieri, lavastoviglie frontali e a capote, lavaoggetti) sono progettate per realtà come bar, caffè, pub, ristoranti e applicazioni speciali come macellerie, panifici e gelaterie.  Sono macchine standard con una produzione industriale rigida, che consente certamente un’alta qualità del prodotto ma che lascia in genere spazio ridotto alla customizzazione. Le macchine a tunnel (lavastoviglie a traino, a nastro, lavaceste e lavavassoi) sono strutture più complesse, pensate per clienti di dimensioni superiori (grandi ristoranti, alberghi, mense, catering). In questo caso le soluzioni che proponiamo sono ad hoc, sono soluzioni su misura e creazioni specifiche pensate per il cliente e con il cliente. Nel comparto delle macchine a ciclo i concorrenti sono innumerevoli, mentre per le macchine a tunnel sono pochi i grandi player e si sente molto meno la concorrenza di soluzioni low cost prodotte in Paesi nei quali il costo del lavoro è più basso, perché il cliente è esigente, cerca soluzioni specifiche e ha bisogno di consulenza e di assistenza continue.

Il Paese più importante per noi è la Francia: quello francese è storicamente il primo mercato in cui abbiamo esportato i nostri prodotti, e in Francia siamo particolarmente forti, grazie alla collaborazione con Ali Comenda France, un’altra azienda del nostro Gruppo. Dopo la Francia i Paesi europei per noi più importanti sono la Spagna, l’Inghilterra, la Germania e i Paesi scandinavi. Fuori dall’Europa ci tengo a sottolineare in particolare tre contesti nei quali abbiamo quote di mercato rilevanti: l’Australia, il Sudafrica e l’Argentina. In questi Paesi siamo riusciti a creare delle partnership e delle collaborazioni importanti con distributori terzi, realtà importanti dei territori che ci sonsentono di fare assistenza al meglio e di essere vicini ai clienti.

Poi c’è il mercato interno italiano, ovviamente: siamo a casa, e per noi i clienti italiani sono particolarmente importanti. Il problema dell’Italia è che gli imprenditori – un po’ per la crisi, un po’ per una mentalità miope – mettono spesso al primo posto il fattore risparmio. Noi puntiamo sempre sulla qualità del prodotto, non cediamo mai al low cost, piuttosto non vendiamo. Questa è la ragione per cui in Italia abbiamo meno clienti che in Francia.

 

Attraverso il progetto ECO2, Comenda porta avanti con forza fin dal 1992 i temi dell’ecologia, della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico, questioni che negli ultimi anni sono diventate centrali e imprescindibili nei dibattiti sull’economia e sulle aziende. Quali sono in concreto i risultati raggiunti oggi su questo fronte? Come è possibile conciliare contenimento dei costi, efficienza e sostenibilità ecologica?

Sui temi ecologici siamo stati tra i precursosi del settore, e ancora oggi investiamo molto in ricerca su questo fronte. Per qualcuno forse l’ecologia è oggi semplicemente un concetto “di moda” al quale fingere di aderire, ma per noi è un impegno serissimo. Ed è un impegno che deve esattamente portare a una conciliazione tra contenimento dei costi e sostenibilità ambientale: risparmiando sui consumi si spende anche meno. Per questo abbiamo definito il nostro progetto ECO2: il numero 2 sta per “doppio ECO”, ovvero ECOlogia ed ECOnomicità. Un tempo lavoravamo soprattutto sul fronte del rispramio energetico, mentre oggi è centrale anche il tema del risparmio di acqua. Più in generale il sistema ECO2 di Comenda significa, in concreto, che le nostre lavastoviglie – rispetto ai prodotti concorrenti: fanno risparmiare acqua, consumano meno energia, limitano l’utilizzo di prodotti chimici, riducono i costi di gestione e danno diritto a sovvenzioni statali e di enti pubblici perché sono apparecchiature a basso impatto ambientale.

 

Comenda è un’azienda italiana che vende in tutto il mondo. Quanto è importante il concetto di Made in Italy nell’immagine internazionale che intendete veicolare? La crisi e le difficoltà attraversate dall’Italia negli ultimi anni hanno appannato e depotenziato il valore del Made in Italy come brand, oppure l’italianità di un’azienda e di un prodotto è ancora oggi un fattore rilevante da spendere in ambito marketing?

Noi siamo orgogliosi di essere italiani, siamo orgogliosi che le nostre macchine vengano prodotte in Italia, e ancora oggi pubblicizziamo ampiamente il nostro essere italiani e lo utilizziamo come importante leva di marketing in tutto il mondo. Ma il Made in Italy va inteso in senso più ampio: è qualcosa che viene fatto “in Italia” – intesa empiricamente come luogo geografico – ma è soprattutto qualcosa che viene fatto “dagli italiani”. Per me è questo l’aspetto che conta di più: l’italianità di un prodotto è il legame di questo prodotto con le nostre capacità, la nostra cultura, le nostre tradizioni e il nostro modo di essere.

 

Quanto conta per Comenda essere parte – oltretutto nel ruolo storico di capostipite – di un grande gruppo industriale come ALI? Quali vantaggi porta dal punto di vista commerciale essere all’interno di una realtà internazionale così importante?

Ovviamente i vantaggi ci sono, in termini di competitività e dal punto di vista commerciale. Essere all’interno di un grande Gruppo internazionale ci dà delle opportunità che molte altre aziende italiane non hanno. Detto questo, mi lasci dire che in realtà la cultura aziendale del Gruppo Ali è molto diversa da quella che è abitualmente presente nei gruppi industriali. Da noi infatti la proprietà (la famiglia Berti) predilige da sempre l’indipendenza di ogni singola azienda del Gruppo rispetto a politiche di sinergia interna imposte dall’alto. Non c’è nessuna collaborazione obbligatoria e nemmeno consigliata tra aziende del Gruppo Ali. Sta ai responsabili di ciascuna azienda decidere se e quando collaborare con altre aziende “sorelle”. Dipende da caso a caso, dipende dalle esigenze dei clienti e dalla convenienza e dai vantaggi che di volta in volta ci possono essere. In alcuni casi collaboriamo con realtà interne al Gruppo Ali, in altri casi ci rivolgiamo a società esterne. Certamente – non lo nego – è un vantaggio avere un canale privilegiato di comunicazione con molte realtà industriali del foodservice equipment in tutto il mondo.



Accetta la nostra privacy policy prima di inviare il tuo messaggio. I tuoi dati verranno utilizzati solo per contattarti in merito alla richieste da te effettuate. Più informazioni

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close