ll settore dell'intrattenimento. Opportunità e business

ll settore dell’intrattenimento. Opportunità e business

Intervista a Gabriele Censi – CEO Gc Events

A cura di Luigi Torriani e Angelo Quatrale

GC EVENTSSocietà svizzera leader nel settore dell’intrattenimento, fondata nel 2014 e con sede a Locarno, Gc Events organizza – in territorio elvetico e in Italia – grandi eventi, concerti, musical, festival, mostre d’arte e spettacoli di teatro e cabaret. Cura i festival Castle on Air (Bellinzona) e Connection (Locarno), e ha organizzato concerti con nomi come Bob Dylan, Antonello Venditti, Paolo Conte, Ennio Morricone, Ludovico Einaudi, Fiorella Mannoia, Umberto Tozzi, Franco Battiato, Gianna Nannini, Ezio Bosso, Andrea Bocelli, Patty Pravo, Max Pezzali, Loredana Berté e tanti altri.

Com’è oggi la situazione di mercato nel settore dell’intrattenimento e come si è evoluta negli ultimi anni? È cresciuto nel tempo l’interesse delle persone per i concerti e i grandi eventi oppure i numeri erano maggiori un tempo?

Il settore dell’intrattenimento cresce di anno in anno, ma a livello di offerta e non di giro d’affari. Da una parte c’è un numero crescente di proposte, dall’altra c’è sempre meno disponibilità economica da parte delle persone. Gli spettatori possono e devono fare delle scelte, e queste scelte sono condizionate essenzialmente da due fattori: il livello degli artisti e il costo dei biglietti. I grandi nomi fanno sempre la differenza, ma ormai – e sempre di più – anche il prezzo del biglietto ha una grande influenza sulle decisioni degli utenti.

Quali sono le difficoltà nell’organizzare grandi eventi? Quali sono gli aspetti più complessi e più difficili da gestire e quali sono gli errori più frequenti?

Più gli eventi sono di grossa portata più vi sono addetti ai lavori coinvolti, e il coordinamento efficace di tutta la “squadra” è probabilmente l’aspetto più importante per la buona riuscita di un grande evento. Poi c’è un’altra problematica che sta assumendo negli ultimi anni un peso crescente: il tema della sicurezza e l’aumento – in quantità e in complessità – delle norme da rispettare per facilitare interventi in caso di necessità e di pericolo per gli spettatori e per gli artisti.

Nella storia di Gc Events quali sono stati gli eventi di maggior successo e le più grandi soddisfazioni professionali?

Sicuramente il concerto del 2018 con il Maestro Ennio Morricone e con duecento musicisti sul palco di Piazza Grande (a Locarno) è stato motivo di grande orgoglio e soddisfazione per una società medio-piccola come la nostra. Ma vorrei citare – tra i nostri grandi successi – anche la crescita del festival Castle On Air di Bellinzona, giunto ormai alla sua sesta edizione, e il concerto di Bob Dylan a Locarno.

Nel conto economico di concerti e grandi eventi quanto pesano i biglietti (il pubblico) e quanto i finanziamenti e le sponsorizzazioni che si riescono a trovare?
La risposta è molto semplice: il conto economico di concerti e grandi eventi è legato per il 99% al pubblico (i biglietti) e per l’1% agli sponsor. Al giorno d’oggi i finanziamenti sono quasi nulli rispetto al peso dell’investimento, e per noi è praticamente tutto rischio d’impresa.

Per uno show importante in una grande piazza quanto tempo prima si parte per organizzare?
Dipende dal tipo di evento e dal contesto, ma per chi non vuole sbagliare direi – in media e in generale – che bisogna muoversi almeno 6 mesi prima dell’evento.

Ci sono artisti con cui è molto difficoltoso lavorare, oppure una mediazione si trova sempre?
Si trova un po’ di tutto, e ci sono grandi artisti che non chiedono nulla e piccoli artisti che chiedono molto. La capacità di mediare è fondamentale, ma in certi casi è necessario dire di no perché alcune richieste da parte degli artisti e dei loro manager sono tutt’altro che sensate.

Due nomi per eventi live organizzati da te?

Se ti dovessi dire i due eventi che abbiamo organizzato di cui sono più orgoglioso, non ho dubbi e cito – come già dicevo in precedenza: il concerto di Ennio Morricone a Locarno nel 2018 e il festival Castle On Air di Bellinzona. Se dovessi dirti i due artisti con cui ho lavorato a cui sono più legato direi Antonello Venditti e Ezio Bosso.

A livello economico nel tuo mondo le somme in ballo sono spesso ingenti. Tu sei giovane e molto capace ma non è semplice. All’inizio la credibilità e stata immediata per la tua azienda?

No, è stato molto difficile acquisire credibilità. In questo mondo molti ci “provano”, e la vittoria più grande non è fare un singolo grande evento di successo ma farne tanti sempre organizzati al meglio, dando continuità al proprio lavoro.

Ai concerti sembri sempre rilassato e tranquillo. È una dote importante per chi fa il tuo mestiere?

In parte è una dote solo apparente e interiormente un po’ di tensione c’è, come è normale che sia. La serenità e la tranquillità, comunque, si acquisiscono con l’esperienza, e sono elementi fondamentali per poter gestire al meglio possibili imprevisti. Nei concerti e nei grandi eventi può succedere qualsiasi cosa in qualsiasi momento e gli organizzatori devono sempre essere pronti a reagire. Il pubblico paga un biglietto e ha diritto ad avere un servizio ottimale. Ogni concerto deve essere un’esperienza emozionante ma vissuta al tempo stesso nella massima sicurezza.

Ci racconti le richieste più bizzarre che hai avuto dagli artisti?

Ne racconto una: recentemente Bob Dylan ci ha chiesto di organizzargli una vera e propria cucina nei pressi del suo camerino, perché il suo personal chef avrebbe dovuto cucinare per lui…



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